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17 Giugno 2022 19 Commenti Samuele Mannini
genere: Hard Rock
anno: 2022
etichetta: Frontiers
Tracklist:
Run (As Fast As You Can)
Ready For Your Love
Second Skin
All I Need
Nowhere To Run
Worlds Apart
All About
This Way
Let You Go
It Ain't Over
Enough Of Your Love
Formazione:
Nathan James - Vocals
Michael Sweet - Guitars, Vocals
Joel Hoekstra - Guitars
Marco Mendoza - Bass
Tommy Aldridge - DrumsGuests:
Alessandro Del Vecchio - Keyboards, Backing Vocals
Togliamoci subito la bega del voto e il perché l’abbia dato. Quando andavo a scuola e c’erano le materie che mi restavano facili, mi limitavo spesso a studiare il giusto e quando alle interrogazioni, prendevo lo stesso voto di qualcun’altro, che invece si era smazzato parecchio per studiare, anche se poi alla fine ne sapeva meno di me, mi giravano spesso i cosiddetti. La spiegazione del prof di turno era però sempre la stessa…. beh da te ci aspettavamo molto di più! Ecco, adesso, visto che i voti li devo dare io, comincia a tornarmi il ragionamento. In poche parole mi aspettavo molto di più dagli Iconic, ovviamente il disco non è brutto e dati i partecipanti vorrei ben vedere, dopotutto ci troviamo davanti a veri e propri pezzi di storia dell’hard rock, ma la sensazione del compitino e nulla più non riesce ad uscirmi dalla testa.
Facciamo un sunto critico: per prima cosa l’ombra degli Whitesnake aleggia costante e pressante in almeno tre quarti del disco, e in un paio di canzoni ti aspetti che esca lo zio David con i suoi mitici ululati… o addirittura John Sykes che imbracci nuovamente l’archetto e si rimetta a sviolinare la chitarra elettrica. Punto numero due, pur essendo due grandi voci, a mio orecchio, le tonalità di Nathan James e Michael Sweet (che agisce spesso da contro canto) non sembra si mescolino particolarmente bene, ripeto non è certo una questione di tecnica , ma di timbrica, quindi del tutto opinabile, ma il mio orecchio questo dice e questo io vi riporto. Punto terzo, a me questi super gruppi creati col piccolo chimico stanno oggettivamente cominciando a stufare, perché ritengo che quando un evento che dovrebbe essere eccezionale viene standardizzato si perda molta della magia, virando dunque sull’ ordinario.
Peccato perché il singolo Nowhere To Run, con le sue sonorità vicine all’ ottimo solista di Hoekstra, mi era piaciuto parecchio, tanto da fare la volata per accaparrarmi la recensione. Il secondo singolo Run (As Fast As You Can) invece, mostra tutti i segni di un patchwork fatto a base di pezzi del serpente bianco ed è proprio qui che le due voci collidono in maniera quasi fastidiosa mentre il pezzo si snoda sulle martellate di Tommy Aldridge (madonna, se picchia ancora però…). Terzo video è il gradevole lento All I Need che come sonorità si rifà nuovamente al Running Games di Hoekstra. Con animo contrastato, mi sono apprestato ad ascoltare l’intero disco per almeno otto volte sullo stereo (e quindi probabilmente più volte di chi lo acquisterà), ma la sensazione di chiaro scuro si è fatta sempre più pressante. Le canzoni che ho più gradito sono infatti quelle che meno si rifanno al sound del serpente bianco, ovvero: la ritmata All About, la sognante ed articolata This Way e la power ballad Let You Go, mentre il resto del disco pur scorrendo via liscio mostra tutti i limiti di cui ho già parlato.
Non vogliatemene se non sarete d’accordo con me, in fondo la musica è una cosa molto personale, ma in sostanza se voglio ascoltare gli Whitesnake ascolto gli Whitesnake, di cui posseggo tutta la discografia, perché qui probabilmente anche Totò direbbe che la somma non fa il totale…
© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.
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