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26 Maggio 2022 0 Commenti Denis Abello
Primo concerto dopo un fermo di due anni causa, ormai lo sappiamo tutti, Covid e altre “beghe” familiari (l’arrivo di una figlia cambia, e di molto, le carte in tavola 😀 ).
Si riparte da quella che, per chi come il sottoscritto se la gioca tra Torino e paesi limitrofi (nel mio caso Cuneo), è una seconda casa, ovvero il Peocio di Trofarello dove questa sera ci delizierà sul palco nientemeno che un chitarrista fenomenale come Vinnie Moore.
Attualmente in forze agli UFO e precedentemente nella line up dei Vicious Rumors oltre a partecipazioni e collaborazioni con Alice Cooper e Kee Marcello, Vinnie può essere sicuramente annoverato tra i migliori Chitarristi “Shred” che da metà anni ’80 si sono imposti sul panorama internazionale.
Con una grande carriera solista alle spalle e forte di una tecnica di alto livello in grado di unire con il suo tocco potenza e melodia della chitarra questa sera il buon Vinnie avrà il compito di cercare di convincere della bontà di un concerto strumentale anche un “Amante della Voce” (ovvero, sul palco per me serve qualcuno che canti) come me!
Dispiace causa tempistiche aver praticamente perso tutto lo spettacolo in apertura di Tara Lynch che, per quel poco che ho visto e sentito, valeva sicuramente la pena… nodo al fazzoletto per la prossima volta che la gentilissima Tara, con cui ho avuto modo di scambiare qualche parola dopo il concerto, farà tappa su suolo italico.
Tempo di sistemare la strumentazione e si parte subito con un classico come Daydream ripreso dall’album Mind’s Eye e da qui si capisce il livello della serata… Vinnie è a dir poco FENOMENALE e le sue dita si muovono sulle corde con la stessa facilità con cui Ayrton Senna era in grado di muoversi nelle strette e tortuose curve di Monte Carlo, roba non da tutti per intenderci.
Si cavalca la carriera del nostro virtuoso in lungo e in largo continuando sulle note di With the Flow (Out Of Nowhere, 1996), The Maze dall’album omonimo del 1999 e via continuando in un crescendo di emozioni e bravura che potremo tranquillamente definire di un altro pianeta. Con Rain (The Maze, 1999) si tocca uno dei momenti più emozionati dell’esibizione, pezzo strumentale veramente toccante che chi non lo conosce invito caldamente all’ascolto. Un concerto articolato che vede brani pescati un po’ da tutta la sua carriera con una buona fetta di pezzi recuperati da Meltdown (1991), come l’accurata esecuzione di Check It Out, e Mind’s Eye (1986) oltre che da Out Of Nowhere (1996) con la bellissima e blueseggiante Time Traveler, Time Odyssey (1998) con l’esecuzione di Morning Star e anche l’ultimo lavoro Soul Shifter (2019) con i singoli Same Sun Shine e Kung Fu Grip.
La bravura di Vinnie è ampiamente confermata quindi dall’esibizione nelle intime mura del Peocio. Grande Tecnica che però non si perde mai nell’autocelebrazione regalando brani di gran gusto. Una nota di merito per la serata va anche al supporto dato dall’ottima band (tutta italiana) che Moore si sta portando in tour. Emiliano Tessitore alla chitarra, Francesco Caporaletti al basso e Roberto Pirami alla batteria cesellano una cornice di alta fattura al magnifico quadro di note che questa sera Vinnie Moore è stato in grado di regalarci.
Se capita dalle vostre parti non pensateci due volte e fatevi rapire dal Talento di questo grande Artista e dalla sua band!
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