Recensione

Shameless – So Good You Should… – Recensione

17 Maggio 2022 1 Commento Vittorio Mortara

genere: glam
anno: 2022
etichetta: Pride & Joy

Che barba i dischi di cover… ma possibile che sti gruppi non abbiano più idee? E che, per vendere qualche disco in più, buttino sul mercato una accozzaglia di canzoni che dicono essere state la loro ispirazione, suonate tanto per tenersi occupati e tali e quali alle originali? Aspetta. Fammi un po’ sentire sta roba degli Shameless… Accidenti, ma siamo sicuri che sia un disco di cover? Suona così maledettamente Shameless! Fammi vedere un po’ di chi sono ste canzoni che, a parte “Hiding from love” di Bryan Adams e “Does your mother know” degli Abba, non ne conosco manco una… Dunque, abbiamo solisti country, I Green Day … Gene Simmons!?!? Ce n’è abbastanza per fare una bella macedonia, molto in voga di questi tempi. Eppure il disco suona organico e glam… esattamente come un disco degli Shameless. Che in realtà non sono un vero gruppo, ma una versione sguaiata del progetto A.O.R. di Salma messo su dal bassista tedesco Alexx “Skunk” Michael insieme al fido chitarrista Boris “BC” Sleaze. Intorno ai due, negli anni, si sono susseguiti nomi di ospiti illustri, come il cantante dei Tuff, Stevie Rachelle, quello dei Pretty Boy Floyd, Steve Summers, Jani Lane, Bruce Kulik, Tracii Guns e innumerevoli altri. Il loro album di maggior successo, “Queen for a day”, è piaciuto parecchio anche a chi vi scrive. Anche se, lo devo ammetere, all’epoca lo presi soprattutto perché era un DDD registrato con codifica HDCD. Ed in effetti suonava proprio bene! Ma bando alle ciancie e partiamo con i pezzi.

Dopo l’intro “Erection”(?!?!) abbiamo il piacere di ascoltare “Get ready”, pezzo inedito di metal stradaiolo con Franke Muriel dei King Of The Hill alle vocals. A seguire il singolo “Shout it out”, già fuori da qualche tempo, dove esordisce alla voce Charlotte Tybalt delle Blue Ruins il cui timbro risulta perfetto per valorizzare un brano orecchiabile e sornione al punto giusto. E via con le cover: “So good you should…” appartiene al repertorio del gruppo vocale R&B americano The Tempations, in voga a cavallo tra i ’60 e i ’70 (quelli di “Papa was a rollin’stone” per intenderci) qui trasformata in un rock’n’roll alla Dogs D’Amour dal timbro tyliano di Muriel. “I think we’re alone now” della band americana Tommy James and the Shondells, viene rimodellata a mo’ di canzone pop punk ed impreziosita dalle inconfondibili vocals di Stevie Rachelle. Dell’AOR radiofonico del primo Brian Adams resta ben poco nella versione street di “Hiding from love”. Tuttavia il pezzo, cantato dalla Tybalt, rimane piacevole ed orecchiabile. Passando per il breve interludio strumentale “Bandit” approdiamo a “Eastbound and down” del country hero Jerry Reed. La canzone conserva la sua anima campagnola anche se le chitarre spingono e la voce dell’ospite Jared Reddick dei punkettari Bowling for Soup attualizza tutto l’insieme. E il piedino batte! “Love is blind” fu scritta da Gene Simmons per il suo disco solista ma mai pubblicata. E si sente! Sembra arrivare dritta dritta dall’album del vampiro del 1978. Bravissimo anche Muriel a scimmiottarne il timbro. E passiamo a goderci la versione vitaminizzata di “Does your mother know” degli Abba cantata da Rachelle! Assolutamente azzeccata! Ma il capolavoro arriva con “Stay the night” dei Green Day: come trasformare egregiamente un brano pop punk in un lento pianistico triste e struggente! E con voce femminile! Bravissimi! Molto più canonico per Charlotte cantare “Ain’t got no sense” dei punk rocker canadesi Teenage head, anche se quelle svisate di chitarra la trasferiscono qualche migliaio di km più a sud sulla costa est. Ancora un brano post punk con “Pretty in pink” degli inglesi Psichedelic Furs. Quanto mi ricorda Tyla la voce di Muriel!!!! Mi mancano i Dogs D’Amour… L’ultimo brano “Live your dream” composto un anno fa per celebrare il quarantesimo compleanno della DeLorean di Ritorno al futuro: arena rock orecchiabilissimo!

Allora: ho preso questo disco da recensire senza sapere che si trattasse di una raccolta di cover. Mi sono pentito e l’ho tenuto lo stesso. L’ho ascoltato e… mi è piaciuto! Certo, se non avete nulla del duo Skunk & BC compratevi “Queen 4 a day”. Se invece li conoscete già, allora fiondatevi a prendere anche questo “So good you should…”: tra questi solchi c’è parecchio da imparare. E da divertirsi!

© 2022, Vittorio Mortara. All rights reserved.