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Poison Rose – Little Bang Theory – recensione

06 Maggio 2022 1 Commento Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock / Modern Hard Rock
anno: 2022
etichetta: Frontiers Music Srl

Tracklist:

Inner Wolf
Your Eyes Again
Devil (Knock On My Door)
Hearts Beat Loud
Set Us Free
Survive To You
Eternally, Wild And Free
River Of Dreams
Older Now
All Along The Way
Better Life

Formazione:

Marco Sivo: voce
Aldo Lonobile: chitarre
Andrea Seveso: chitarre
Edo Sala: batteria
Alessandro Del Vecchio: tastiere, basso, cori

 

Lo dico subito a scanso di equivoci, parto per questa recensione “positivamente prevenuto”. Perchè dico questo? Perchè sono anni che aspetto di sentire la voce di Marco Sivo approdare in lidi classicamente hard rock melodici… e finalmente quel giorno è arrivato, ma… l’attesa ne sarà valsa la pena?
Per chi non lo sapesse Sivo è uno di quei Talenti nascosti che abbiamo qui in Italia che oltre ad essere songwriter, vocal coach, produttore, esperto di apparecchiatura fonica e editing ha pure dalla sua una notevole vocalità!
Dopo un passato in diverse band di vario genere (Time Machine, Planethard, Instant Karma…) è entrato in una zona d’ombra in cui il suo lavoro in ambito musicale non si è mai fermato (anzi!) ma sicuramente gli ha negato un palco da primo attore protagonista… peccato per me gravissimo!
Ecco quindi che, come in molti casi, mamma Frontiers arriva a metterci una pezza e, colpevole anche il buon Alessandro Del Vecchio (amico di vecchia data di Sivo), ci ritroviamo oggi tra le mani questo primo lavoro a nome Poison Rose con la voce di Marco finalmente pronta a reclamare il suo posto di primo piano sul panorama internazionale!
Reclutata quindi una band di supporto di un certo peso con Aldo Lonobile (Secret Sphere, Edge Of Forever) e Andrea Seveso (Robin McAuley, Jorn) alle chitarre, Edo Sala alla batteria (Sunstorm, Lovekillers) ed il buon Del Vecchio al basso, tastiere e cori, il nostro Sivo, facendosi dare una mano in fase di songwriting dallo stesso Del Vecchio più Pete Alpenborg, Brett Jones, Riccardo Canato e la giovane e brava promessa Stefano Mainini mette in campo una serie di pezzi che se la giocano abilmente sul filo di un moderno melodic hard rock.
L’album scorre in scioltezza regalando brani che e qua e la “tradiscono” il passato metal e crossover di Sivo come l’iniziale Inner Wolf e Devil (Knock on My Doors) ma che in realtà per la maggior parte si attestano su un melodic hard rock dal tratto moderno e diretto in cui si fanno notare brani quali Heart Beat Louds, lo stile “Modern Cherokee Europe” di Survive To You, la calzante (sulla voce di Sivo) River of Dreams, ma soprattutto si innalzana il valore globale di questo lavoro con la ballata Eternally, Wild and Free in grado di ritagliarsi un ruolo di primo piano tra i brani più memorabili di questa annata. Bella, toccante e con un tocco vocale da Artista Navigato, Top Song!
Quindi, alla fine? Quest’album lo si promuove o no! Lo si promuove eccome, grazie anche alla voce sempre intensa, a tratti ruvida ma mai avida di emozioni di Sivo. Ballata capolavoro e album che non perde mordente nel suo incedere anche se, come capita spesso in lavori come questo in cui si toccano trasversalmente più generi, si può provare un certo disorientamento sui primi ascolti alla ricerca di un filo comune di “stile e genere”, ma ascolto dopo ascolto resta innegabile il valore globale dell’opera! Buon primo affondo in attesa di una stoccata clamorosa, e i numeri per portarla a segno ci sono! 😉

© 2022, Denis Abello. All rights reserved.

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