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Recensione

93/100

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Poets Of The Fall – Ghostlight – Recensione

04 Maggio 2022 19 Commenti Samuele Mannini

genere: Alternative Rock
anno: 2022
etichetta: Playground Music

Tracklist:

1. Firedancer
2. Requiem For My Harlequin
3. Sounds of Yesterday
4. Revelations
5. Heroes and Villains
6. Lust For Life
7. Chasing Echoes
8. Weaver of Dreams
9. Hello Cabaret
10. Beyond the Horizon

Formazione:

Marko Saaresto – Vocals
Olli Tukiainen – Guitar
Markus Kaarlonen – Keyboards, production
Jani Snellman – Bass
Jaska Mäkinen – Guitar
Jari Salminen – Drums

 

Ascoltare i Poets Of The Fall è un’esperienza che vi consiglio caldamente di fare. E’ una band che travalica i generi e alla fine è riuscita a creare un mood tutto suo, fatto di atmosfere languide e crepuscolari, ma anche di teatralità e piglio rock sinfonico. Posso concordare che sia un genere non propriamente facile da digerire e sicuramente non alla portata di tutti, ma se cercate introspezione e sentimento, qui ne troverete a bizzeffe.

Conosciuti per puro caso grazie alla colonna sonora del videogioco Max Payne 2 , con la canzone Late Goodbye, fui subito attratto da quelle atmosfere in chiaroscuro che questi poeti finlandesi sanno creare e portare in musica, fino ad  arrivare oggi a Ghostlight il nono album in studio . La loro discografia si è sempre espressa su livelli più che buoni, ma secondo me questo Ghostlight va a toccare i fasti di Carnival Of Rust e Twilight Theater,  basta guardare il video del singolo Requiem For My Harlequin per rendersene conto. Si, perché i Poets Of The Fall hanno anche una spiccata attitudine visuale, che completa il messaggio delle loro canzoni e cercando qualche video su YouTube vi renderete subito conto che, un po’ come accadeva con i Genesis e Peter Gabriel e i Marillon con Fish, la componente teatrale è parte integrante della canzone e completa l’esperienza sensoriale della evocativa voce di Marko Saaresto.

Ora, se a questo punto della recensione siete ancora qui a leggere ed una punta di curiosità vi ha colto, passerò ad elencarvi le canzoni che secondo me sono le più espressive ed emozionanti del disco e vediamo, se magari, a qualcuno viene la voglia di approfondire. Di Requiem For My Harlequin ho già accennato e per descriverla userò le parole dello stesso Marko Saaresto: ” un  melodramma rock ‘n roll, che sfreccia lampeggiando e squillando come una parata frenetica “. La ritmata Reveletions fa battere il piede e cattura con il suo miscuglio tra rock e synth pop, offrendo inoltre un ritornello vincente. Di estremo interesse è la performance vocale in Heroes and Villains con l’alternanza del falsetto, quasi come se la storia fosse narrata a due voci. Velature prog sono intessute alla perfezione con la narrazione acustica in Weaver of Dreams da cantare a squarciagola con gli occhi rivolti al cielo. Dell’ attitudine teatrale ho già detto ed Hello Cabaret mostra in pieno le potenzialità della band, da ascoltare ad occhi chiusi seduti in poltrona. In Beyond the Horizon ci sono semplicemente sei minuti e mezzo di pura introspezione e sentimento, veramente emozionale.

Non mi dilungherò oltre con l’analisi delle canzoni perché questa è una esperienza che deve essere fatta in prima persona, raccontata perde enormemente in efficacia. Quindi se, come me, siete stanchi delle solite cose trite e ritrite vi ribadisco il mio consiglio; ascoltatevi un po’ di pezzi sul tubo con la giusta atmosfera e se le melodie ed i testi Dei Poets Of The Fall vi colpiranno, acquistate il cd senza remore, vi si spalancherà un mondo davanti agli occhi.

P.S. piccolo update. Avendo fatta la recensione con i file a bassa qualità in mp3 e avendo adesso avuto modo di ascoltare la versione cd, mi sento di aggiornare il voto a 93 ; l’ascolto in alta qualità ha infatti fatto emergere dettagli e sfumature che rendono l’esperienza sonora ancora più godibile.

© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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