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27 Maggio 2022 3 Commenti Yuri Picasso
genere: Aor
anno: 1987
etichetta: Geffen/Mushroom Records
ristampe: Liberation
Tracklist:
01. DRIVING WHEELS
02. SEVEN DAYS
03. TOO MUCH AIN'T ENOUGH LOVE
04. DO OR DIE
05. WAITIN' FOR THE HEARTACHE
06. LAST FRONTIER
07. I WANNA GET STARTED WITH YOU
08. I'M STILL ON YOUR SIDE
09. LESSONS IN LOVE
10. WALK ON
Formazione:
-) Vocals - Jimmy Barnes
-) Guitar - Neal Schon, Johnny Diesel, Rick Brewster, John McCurry
-) Bass - Randy Jackson, Chris Bailey, Jim Hilbun, Seth Glassman
-) Drums - Tony Brock, Jon Farriss, Jerry Marotta
-) Keyboards, piano - Jonathan Cain, Peter Kekell, Gregg Mangiafico
-) Synthesizer - Chuck Kentis
-) Harmonica - Huey Lewis
-) Steel guitar - David Lindley
Ospiti:
-) Backing vocals - Huey Lewis, Wendy Matthews, David Glen Eisley, Johnny Diesel, Dave Amato, Lynette Stephens, Jim Hilbun, Walter Hawkins, Shaun Murphy, Venetta Fields, Joe Lynn Turner
Siamo nel 1984 in Australia.
I Cold Chisel sono una band nazionale di successo, nata una decina di anni prima, dedita a un pub rock diretto e senza troppi fronzoli la quale non sconfina in termini di successo oltre il paese natio e una parte del continente asiatico. U.S.A. ed Europa non sembrano interessate alla proposta e le classiche pressioni della casa discografica unite alle frizioni tra i membri della band portano all’inevitabile Split. Il cantante scozzese ma australiano di adozione Jimmy Barnes riparte da una carriera solista abbracciando in parte i gusti e le sonorità di quegli anni e dopo due buoni dischi, ‘Bodyswerve’ (1984) e ‘For The Working Class Man’ (1985) , prova l’all in seduto al tavolo dei big internazionali.
La Geffen, determinata a lanciarlo nel mercato americano, raduna una squadra sensazionale per agevolare il nostro a comporre ‘Freight Train Heart’; reclutati Jonathan Cain come principale coautore e dietro al mixer, Neal Schon, Randy Jackson, Huey Lewis, Joe Lynn Turner e ulteriori strumentisti fuoriclasse, con il contributo in fase di scrittura di Jim Vallance e Desmond Child, inspiegabilmente (o quasi) il disco si fermò alla posizione 104 della US Billboard Chart americana (In Australia rimase 5 settimane al primo posto, ma ciò non deve stupire, Jimmy li era ed è oggigiorno una superstar), da sempre scettica nei confronti dei prodotti stranieri derivanti da fuori confine.
Scritto ciò, ‘Freight Train Heart’ risulta ancor ora un lavoro completo, variopinto, che vede nel grintoso ma versatile timbro di Barnes e nella natura commerciale delle canzoni il perno intorno al quale disegnare tracce si di AOR di ottima fattura, ma al contempo contaminate da sfumature artistiche di varia origine.
L’opener “Driving Wheels”, dall’anima rock, ripercorre le medesime fortunate coordinate del singolo “Working Class Man” di 2 anni prima. La cover di Bob Dylan “Seven Days” gioca col boogie attorniata da un meraviglioso pianoforte rockabilly. “Too Much Ain’t Love Enough” trasuda atmosfere soffuse, regalandoci brividi rilassati e rilassanti; emozioni in musica. “Waiting For The Heartache”, scritta a 4 mani con il re mida Desmond Child, è notturna, sublime, dal refrain perfetto. Non a caso scelta tra i singoli con tanto di videoclip, in una veste differente da quella proposta nell’album, ospita alle backing Vocals Joe Lynn Turner. “Last Frontier”, Aor Hard Edge, infuocata da Neal Schon alle 6 corde, dedicata alla tribù dei natii australiani. “I’m Still on Your Side” ripropone le fortune di Journey e Foreigner impreziosite da virtuosismi Blues. A Concludere la commovente “Walk On”, super ballad in costante equilibrio tra rock e pop, che verrà riproposta oltre due decadi dopo dal suo coautore Joe Lynn Turner nel progetto Sunstorm.
A partire dal successivo ‘Two Fires’ (1990), che vedrà ancora Desmond Child al suo fianco, Barnes si allontanerà progressivamente dal genere qui proposto, continuando indistintamente ad ottenere riscontri positivi e successo nella “Sua” Australia.
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