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Recensione

79/100

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Caught In Action – Devil’s Tango – Recensione

28 Aprile 2022 Comment Vittorio Mortara

genere: Aor
anno: 2022
etichetta: Steelheart Records

Tracklist:

01. New York City
02. Miracle
03. Devil’s Tango
04. Simple Man
05. Too Late For Love
06. It Was Always You
07. First Time
08. If Only
09. It Is What It Is
10. Gave You My Heart
11. I Will Wait
12. Closer To My Dreams

Formazione:

Richard Jönsson : Guitars, music and lyrics
Marcello Vieira : Vocals and lyrics
Ronnie Svärd : Keyboards
Ricardo Dikk : Bass, Production
Mauro Ramos : Drums
Mènito Ramos : Keyboards

Contatti:

https://www.facebook.com/caughtinactionofficial/

 

Nonostante la bio reciti che i membri di questi Caught In Action abbiano alle spalle lunghe militanze in svariati gruppi della scena melodica, perdonatemi, ma per me risultano, dal primo all’ultimo, degli illustri sconosciuti. Ma questo non sia assolutamente inteso come un punto di demerito: quanti super gruppi abbiamo visto nascere in questi ultimi anni per partorire dischi dal valore a dir tanto mediocre? Meglio gente nuova e con buone idee, piuttosto che ex rockstar spompate e con poco o nulla da dire! E questi lusitano/svedesi cos’hanno da dire? Beh, innanzitutto a livello tecnico, i singoli musicisti mi sono parsi piuttosto in gamba. Buono il lavoro alle chitarre di Richard Jonsson, assolutamente protagoniste le tastiere di Svard e Ramos, una certezza il ritmo dettato dai tamburi dell’altro Ramos. E la voce? Beh, Marcello ha una discreta estensione, è pulito… forse troppo. Alla lunga la sua timbrica che ricorda un po’ Goran Edman  può un pochino stancare, ma alla fine son gusti, a mio avviso, alcuni pezzi ben confezionati finiscono per essere forse un po’ fiaccati dalla mancanza di… grinta? Interpretazione emotiva? Ma ripeto, è una mia opinione. La produzione è affidata al bassista Ricardo Dikk e ad ogni modo i suoni risultano nella media delle uscite di oggi.

Ma partiamo con l’ascolto. “New York City”, posta in apertura, è uno dei pezzi migliori. Canzone AOR vagamente bostoniana, con belle aperture di keys e chitarre e onesta prova vocale di Marcello. “Miracle” è invece scandita da un riffone di chitarra ed un 4/4 classicissimo, soltanto condita con una spruzzata di tastiere e con un refrain molto easy. Un breve passo di tango apre, appunto, la title track, up tempo pupleiano accompagnato dall’hammond dove, purtroppo, il confronto Marcello – Gillan è impietoso per lo svedese. Che invece se la cava egregiamente sull’AOR americaneggiante di “Simple man”, brano che ha tutti i crismi per piacere, con il suo tributo ai  Danger Danger. In “Too late for love” vengono esplorati territori vicini a pop e new wave con esiti niente affatto disprezzabili. Lo struggente lento “It was always you” ricorda mostruosamente i fantastici Blue Tears del primo album e, anche solo per questo, lo adoro! Invece “First time” è un brano alquanto anonimo che potrebbe essere stato estrapolato da un qualsiasi album di un qualsiasi gruppo Hard/AOR scandinavo dei giorni nostri. “If only” paga dazio ad Aldo Nova e Aviator e scorre via gradevole. “It is what it is” è più leggerina ma resta godibile. Bel lavoro dietro le pelli da parte del Ramos batterista per rendere palpitante “Gave you my heart”, dando così una strizzatina d’occhio agli insuperabili Heartland. Altro lento, altra corsa: “I will wait” conferma la buona vocazione della band agli slow, stavolta molto Europe oriented, periodo “Superstitious”. E si chiude con la nervosa vanhaleniana “Closer to my dreams” che ci invita espressamente a battere il piedino fino all’ultima nota.

“Devil’s Tango” è un debutto tutt’altro che disprezzabile. Il songwriting è più che buono, pescando a man basse fra i classici del genere di fine ’80 e mantenendo la giusta varietà compositiva. Un consiglio, che poi è una speranza per gli album a venire, è quello di cercare di valorizzare meglio l’ugola di Marcello adattando ad essa le composizioni, perché il ragazzo mi sembra molto a suo agio su alcuni pezzi, quelli più leggeri, e meno su altri. Per il resto il disco vale in pieno l’ascolto.

Bene, la piccola pausa che mi sono preso dal versante più sporco di melodic rock è finita. Ci si rivede presto su queste pagine per le imminenti tamarrissime uscite alle quali mi sto dedicando.

© 2022, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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