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13 Gennaio 2022 7 Commenti Samuele Mannini
genere: Hard Rock
anno: 2022
etichetta: STEAMHAMMER / SPV
Tracklist:
01. The Monster Roars 3:57
02. Remember 5:05
03. All You Believe In 5:01
04. I Won't Let You Down 3:57
05. The Present Not The Past 5:27
06. No Steppin' Stones 3:57
07. That Freedom Word 4:52
08. Your Blood Is Violence 6:44
09. Walk The Silent Hours 4:51
10. The Day After The Night Before 4:23
11. Come Holy Men 5:01
12. Can't Buy Yourself Heaven 5:00
Formazione:
Tony Clarkin – Guitar
Bob Catley – Vocals
Rick Benton – Keyboards
Dennis Ward – Bass
Lee Morris – Drums
Anni intensi gli ultimi due per il nome Magnum. La pandemia di Covid-19 ha limitato drasticamente la quantità di concerti per Clarkin e Catley (a tal proposito, ricordo una querelle non da poco sull’annullamento dei concerti live), ciò non ha però impedito ai due veterani, contornati da una formazione rimasta stabile, di registrare prima The Serpent Rings nel 2020, e poi nel 2021 di dare alle stampe una sorta di compilation intitolata Dance Of The Black Tattoo, contenente registrazioni dal vivo, avanzi di studio e alcuni remix, probabilmente pubblicati per mantenere il nome commercialmente attivo.
In, The Monster Roars, i Magnum non esplorano certo nuovi sentieri musicali , ma in fondo perché dovrebbero? Clarkin, che è unico autore e produttore, ha oramai ritagliato un sound specifico ed estremamente riconoscibile. Quando inizia il disco si capisce subito dove si andrà a parare e certo non è da un gruppo di veterani come loro, che sia lecito aspettarsi stravolgimenti e modernità. Il Magnum mood è quello, maestoso, con suoni ricchi, ridondanti e pieno di spunti che non temono di occhiare alle atmosfere del proprio retaggio british. Sulla ispirazione e la riuscita delle canzoni invece, possiamo sicuramente dire di non trovarci ai livelli delle pietre miliari della band, ma dopotutto era anche ovvio e comunque, va detto che, tra alti e bassi, gli standard qualitativi dei Magnum si sono sempre dimostrati adeguati. L’ascolto del disco scivola via piacevole e dopo tre o quattro volte, cominciano ad emergere sia le debolezze sia i punti di forza di The Monster Roars. Le debolezze sono senza dubbio riconducibili ad una certa monotonicità dei brani, ovvero non ci sono pezzi clamorosi o pezzi tirati che scuotano l’ascolto, che nei punti di minor ispirazione artistica, procede un po’ per inerzia. I punti forti sono invece i pezzi ricchi di pathos ed i mid tempo, riuscendo ancora ad esaltare le doti vocali di Bob Catley che, almeno in studio, riesce benissimo a stare al passo con le interpretazioni degli anni d’oro.
Interessante la combinazione tra i primi due pezzi, la articolata e quasi ‘prog’ title track e Remember, probabilmente la canzone più riuscita del lotto, che richiama molto le atmosfere dei Magnum di epoca classica. Notevole anche No Steppin’ Stones, allegra e piena di inserimenti di fiati. Ovviamente i Magnum hanno sempre brillato nei pezzi più lenti e Walk The Silent Hours, è un esempio meravigliosamente orchestrato ed in linea con le loro migliori cose degli ultimi tempi. Citazione finale per il pezzo conclusivo Can’t Buy Yourself A Heaven, ricco di emozioni e con sonorità quai Styx che mi allietano non poco i timpani.
in sostanza un disco piacevole da ascoltare e che sicuramente farà molto piacere ai fans del gruppo, che vi troveranno tutti gli ingredienti fondamentali della band. Peccato infine per la copertina, di sicuro i Magnum ci hanno fatto vedere di meglio in passato.
© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.
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