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30 Dicembre 2021 19 Commenti Samuele Mannini
Attraverso le selezioni delle uscite di questo 2021, ahimè ancora pandemico, potrete farvi una idea dei dischi che hanno fatto parlare di se e potrebbe essere una occasione per approfondire o scoprire qualcosa che è sfuggito alle vostre orecchie. Troverete i diversi pareri dei redattori che guardano alla nostra musica secondo le loro diverse sensibilità, per offrire ai nostri lettori uno sguardo a 360° su tutto il panorama dell’ Hard Rock, Melodic Rock, Aor ed affini. Fateci sapere la vostra opinione sui dischi dell’anno e speriamo che il 2022 ci porti tanta buona musica!
Denis Abello:
Parliamoci chiaro, questo per me è l’anno dei NESTOR… erano anni che un album non mi coinvolgeva in questo modo, vorrà pur ben dire qualcosa? Secondo, la Redazione mi ha obbligato a buttare giù una lista con “SOLO” 10 titoli… cosa che mi ha fatto quasi dare le dimissioni e appendere le casse al chiodo! Poi ho riflettuto sul fatto che sarei stato una perdita troppo grande sia per la redazione che per i nostri affezionati lettori e così ho deciso di adeguarmi a questo regime musicale dittatoriale. Anno a livello di uscite con pochi colpi ad effetto e tante conferme con in più l’incertezza di un futuro live che ormai da fans bramiamo con profondo desiderio (Fuck Covid!)! Di seguito trovate la mia personale TOP 10… ma con l’aggiunta di una serie di album fuori
classifica ma per il sottoscritto meritevoli di menzione.
Menzioni: Steve Emm – First Strike, Micheal Kratz – Tafktano, Cruzh – Tropical Thunder, Seventh Crystal – Delirium, Wig Wam – Never Say Die, Gary Hughes – Waterside, Chez Kane – Chez Kane, John Dallas – Love & Glory, The Night Flight Orchestra – Aeromantic II, Eclipse – Wired, W.E.T. – Retransmission, Mark Spiro – Traveling Cowboys, Platens – Of Poetry and Silent Mastery
(Nota Di Redazione: Ci vuole pazienza coi megadirettori…. 🙂 )
Samuele Mannini:
Contrariamente a molti altri , io ho trovato questa annata tutt’altro che disprezzabile. A livello di uscite, se si va un po’ oltre al marasma dell’onda scandinava, anche abbastanza varia. I dischi che ho scelto spaziano infatti dal melodic rock più intimista, al prog tendente anche al metal, oltre naturalmente all’ hard rock d’autore. Sono particolarmente orgoglioso della scena italiana che ha proposto dischi di qualità assoluta. Per chiudere, a metà dicembre l’uscita bomba dei Cap Outrun mi ha scombussolato tutti i piani, balzando in cima alla classifica di slancio. Per carità, magari non siamo tornati alla golden age, ma con un po’ di pazienza e un po’ di mente aperta, qualche piccolo tesoro si trova.
Yuri Picasso:
Il 2021 verrà ricordato in ambito artistico, specialmente nell’universo musicale ma non solo, come un anno di transizione e di attesa. Nell’anno venturo dovremmo (condizionale d’obbligo al momento in cui scrivo) tornare all’adrenalina dei concerti e dei festival. E solo in Italia se scorriamo tutti i gruppi rock, metal ma non solo, che hanno date programmate nel 2022, c’è da farsi venire l’acquolina in bocca. Speriamo che la musica live e il lieto fine possano ricongiungersi come da programma. Cosa dire degli sforzi profusi sulla nuova musica da studio in questo anno volto a fine tramonto? Nessun capolavoro, limitate ed interessanti sorprese, conferme di qualità da parte di chi un tempo ruggiva. Quindi, anche se non necessariamente in lista di preferenza assoluta, ecco la mia personale top 10.
Giulio Burato:
Nel complesso il 2021 è stato un discreto anno a livello di uscite discografiche nel settore melodic rock. Le migliori uscite, a mio avviso, sono state ad inizio anno (Ronnie, Chez Kane, Creye, Inglorious, W.e.t, The Dead Daisies, Seventh Crystal e Thunder) e c’è stato un buon colpo di coda a fine anno con dei validi album come Eclipse, Heartland e l’oggetto misterioso Nestor, solo per citarne alcuni. A livello produttivo, mediamente, siamo sempre, e purtroppo, distanti anni luce dalla qualità degli anni 80/90, ma ovviamente i budget sono esigui e quindi bisogna adattarsi.
Vittorio Mortara:
Diciamoci la verità: il 2021 non è stato un anno straordinario per le uscite nell’ambito della nostra musica. Tuttavia, pescando in mezzo a miriadi di uscite più o meno inutili, abbiamo ascoltato alcune piacevoli sorprese accanto a conferme e delusioni clamorose di nomi di livello. La classifica che ho stilato cerca di premiare un po’ tutto: la qualità, la classe, l’innovazione, i sentimenti, l’adrenalina e, perché no, la “piacioneria”. Canzone dell’anno: “Motherland” dei Reach. A voi l’ascolto e il giudizio ultimo. Buon anno melodic-rockers!
Max ‘Aor’ Carli:
Anno di transizione causa pandemia? Può essere, ed anche se non mi sono particolarmente esaltato con le uscite dell’anno in corso qualcosa di buono sicuramente c’è. La scandinavia continua a farla da padrona nella scena melodic rock e detta la linea delle moderne sonorità, ecco qui sotto una lista di quello che più mi è piaciuto in questo 2021.
Max Giorgi:
Gentili lettrici e lettori di www.melodicrock.it anche questo 2021 dal punto di vista musicale è andato in alterne direzioni, con belle sorprese e tonfi importanti . Tre band su tutte, ed anche al loro esrordio, meritano il podio: sono i Seventh Crystal, i Nestor ed Cap Outrun che con diversi stili ed approcci hanno deliziato i miei padiglioni auricolari. Bella sorpresa anche i Fans Of the Dark che però vincono a piene mani anche la mia personale classifica della copertina più brutta. Parlando in generale, si denota l’altissimo numero di uscite discografiche che però non si associa ad alte medie qualitative e purtroppo. alla cronica carenza di produzioni di alto livello. Buone Feste a tutti!!!!
Giorgio Barbieri:
Annata un po’alterna il 2021, da un lato l’esplosione della melodia in salsa scandinava, gradevole sì, ma anche abbastanza ripetitiva, dall’altro una voglia di esplorazione e di contaminazione sia in area prog, sia nella riscoperta dei seventies. Un bell’applauso alla scena italica che riesce ad esprimere vette di eccellenza come (quasi) mai è riuscita negli anni. Quindi che dire, tra mostri sacri e nuove promesse speriamo che il 2022 ci porti anche la possibilità di godere nuovamente dei live e di proposte musicali sempre all’altezza. Stay Rock!
Leonardo Mezzetti:
Il 2021 è un anno senza uscite che resteranno nella storia. I Crazy Lixx sono i dominatori incontrastati del 2021, e non potrebbe essere altrimenti. Gran parte del destino dell’hair metal melodico è ancorato a loro. La grande melodia dei Creye al secondo posto e la scintillante Chez Kane al terzo. Parziale delusione per gli Eclipse al quarto posto.
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