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Recensione

68/100

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Robbie LeBlanc – Double Trouble – Recensione

19 Novembre 2021 2 Commenti Vittorio Mortara

genere: Melodic Rock
anno: 2021
etichetta: Escape

Tracklist:

1. Only Human
2. Start The Motor Running
3. Never Let A Good Thing Go
4. Voodoo Woman
5. Pure
6. Temptation
7. My Lips Are Sealed
8. Better Man
9. The Sound Of The City
10. Play The Game
11. Just Say The Word
12. Here Today, Gone Tomorrow
13. Don't Do Love

Formazione:

Robbie LaBlanc: Voce
Tommy Denander: Chitarre e tastiere
Brian Anthony: Basso
Michael Lange: Batteria
Steve Overland: Cori

 

Nuovo deal post lockdown per Robbie LeBlanc con Escape music per questo album, “Double Trouble”, che intende discostarsi dalle produzioni di Find Me, Blanc Faces e East Temple Avenue per proporre un sound più strettamente legato alle influenze anni 70 e 80 del nostro eroe. Insieme a Robbie nel progetto sono stati coinvolti i mostri sacri Steve Overland e Tommy Denander che hanno contribuito sia come musicisti che come compositori e produttori. La sezione ritmica è al di sopra di ogni sospetto, contando sulla batteria di Michael Lange e sulle quattro corde di Brian Anthony. Insomma ci sono tutte le premesse per poter ascoltare un prodotto di alta qualità. E la qualità c’è, eccome, a livello di tecnica e di suoni, con il vocione graffiante di LeBlanc che domina in lungo e in largo tutte le 13 tracce.

Siamo dunque di fronte al classico chef d’oeuvre? Mah, per chi vi scrive, direi di no. Ci sono due o tre fattori che rendono l’opera un po’ troppo stucchevole, al limite del noioso, e che non spingono l’ascoltatore a premere ancora play… Il primo è il songwriting, che a me non sembra particolarmente ispirato e “sentito”. I pezzi sono dei bei pacchettini, confezionati ed addobbati con maestria, ma mancano di presa sull’ascoltatore e si fatica a ricordarne uno piuttosto che un altro. Il secondo è la eccessiva overlandizzazione del sound: la voce di Steve è un po’ troppo invasiva in tutti i controcanti e, alla fine, contribuisce a rendere difficile la individualizzazione delle singole canzoni. Terzo, è vero che Robbie LeBlanc ha un’ugola d’oro, perfettamente a cavallo fra Bobby Kimball e Toby Hitchcock, però l’uso che fa del timbro aggressivo in tutte le canzoni, tirando le somme, rende l’insieme piuttosto pesante. Meglio sarebbe stato cercare di variare un pochettino a seconda del pezzo, in modo da valorizzare maggiormente il fattore interpretazione. Quindi, secondo me, questo è il classico disco che, sulla carta, dovrebbe spaccare, creando grandi aspettative, e poi, alla fine, delude. Mi riesce un po’ difficile citarvi una canzone piuttosto che un’altra, ma senz’altro la prima metà del lavoro è la migliore e la più varia, cominciando con le FMesche “Start the motor running” e “Temptation”, continuando con le danzerecce “Never let a good thing go” e “The sound of the city” e citando il lento soul “Pure” e lo spirito pop di “Just say the word”. Il resto è difficile da ricordare ed è un melange poco efficace di Toto, FM e certo pop rock inizio anni 80. Musicisti e suoni di valore assoluto, quindi, ma mancanza di incisività e una certa monotonia della proposta. Consigliato solo ai fans del cantante americano.

 

NOTA DI REDAZIONE: Sappiamo benissimo, come qualche lettore ci ha fatto notare,  che il disco è uscito oramai da molto tempo, ma purtroppo non ricevendo più promo ufficiali dalla Escape, per riuscire a fornire un servizio d’informazione adeguato, provvediamo al reperimento degli album da recensire a nostre spese e quindi con tempi ben diversi rispetto alla data di pubblicazione ufficiale. Ci scusiamo con i nostri lettori per questi ritardi e disguidi e ringraziamo per il continuo supporto.

La redazione di MelodicRock.it

© 2021, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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