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Recensione

78/100

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Out Of This World – Out Of This World – Recensione

05 Novembre 2021 12 Commenti Vittorio Mortara

genere: Aor
anno: 2021
etichetta: RCA/Victor Japan

Tracklist:

01. Twilight
02. Hanging On
03. In A Million Years
04. Lighting Up My Dark
05. Staring At The Sun
06. The Warrior
07. Up To You
08. Ain’t Gonna Let You Go
09. Only You Can Teach Me How To Love Again
10. Not Tonight

Formazione:

Kee Marcello: Chitarre, tastier, cori
Tommy Heart: Voce
Ken Sandin: Basso
Darby Todd: Batteria
Don Airey: Tastiere

 

Con colpevole ritardo dovuto a qualche disguido tecnico, vi proponiamo il secondo disco per i Kee of Hearts della strana coppia Kee Marcello/Tommy Heart… oops… scusate ma non si chiamano più Kee of Hearts bensì Out Of This World, come il pluriplatinato disco degli Europe di fine anni 80. La sostanza non cambia. E I musicisti cambiano poco. I nostri eroi sono supportati dalla validissima sezione ritmica composta da Ken Sandin e Darby Todd, mentre a dar man forte alle tastiere è stato scritturato addirittura il mostro sacro Don Airey. Neppure la proposta varia di molto rispetto al debutto: come l’aveva descritta in maniera perfetta il capo Denis, la musica che fluisce dai solchi di questo LP come da quelli del precedente è il perfetto mix tra l’hard melodico tedesco e l’AOR di matrice scandinava.
Insomma, i Fair Warning infarciti dagli inconfondibili assoli di Marcello che sembrano arrivare pari pari dalle session del già citato album degli Europe. Rispetto al primo, però, su questo album trovano più spazio le magniloquenti tastiere di Airey e il tutto asume un’aria più pomposa. Forse persino troppo… Come si percepisce già dall’opener “Twilight”, un filo stucchevole. Meglio la più hard “Hanging on” che piace per il suo coro ridondante. Il giro di keys che apre “In a million years” deve parecchio a “Open your heart” e persino la voce di Tommy fa un po’ il verso a quella di Tempest. Però tutto sommato, il pezzo è buono. Un’altra intro pomp accende “Lighting up my dark”, brano da repertorio Fair warning, caratterizzato dai licks della solista di Kee. Bella canzone anche “Staring at the sun”, con un ritornello che cattura ineluttabilmente. Il profumo dei Mr.Big pervade profondamente “The warrior”, up tempo tecnicissimo. Ancora Europe in “Up to you”, stavolta periodo “Prisioners in paradise”. Così come la gradevole “Ain’t gonna let you go” torna alla navicella madre del gruppo tedesco. Il finale dell’album è consegnato ad un’accoppiata di lenti: “Only you can teach me how to love again”, molto corale e dall’aria solenne, e “Not tonight” proposta anche in veste acustica in alcune versioni dell’album, un pelo più leggera.

Com’è allora questo disco? Beh, intanto c’è da premettere che la voce di Tommy Heart sembra non avere perso lo smalto dei bei tempi: il suo timbro maschio e hard caratterizza, anzi, valorizza qualsiasi pezzo in cui metta becco. Kee Marcello non lo scopriamo oggi: la sua tecnica è ben al di sopra della media ed il suo gusto per la melodia è innegabile. Quello che convince poco me è l’ispirazione compositiva. I pezzi, come ho già detto, sono un mix di Europe e Fair Warning ma non raggiungono l’eccellenza di quelli delle band originali. Per di più in questo album alcune partiture di tastiere, sempre a giudizio di chi vi scrive, sembrano un po’ appiccicate lì giusto per gratificare l’illustre ospite alle tastiere. Nota di merito per la produzione affidata a Ron Nevison (grazie ai soldini della Victor?) che riesce a tirare fuori un sound pulito e scintillante come piace a noi. Nel complesso, quindi, il lavoro non è male e si lascia ascoltare con piacere. Se potete, procuratevi l’edizione con l’extra dell’intera esibizione dei Kee of Hearts all’ HEAT Festival del 2018 alla quale il sottoscritto era immancabilmente presente, così potrete anche voi crogiolarvi nella riproposizione dei grandi classici del passato… Buon Ascolto!

© 2021, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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