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05 Novembre 2021 Comment Yuri Picasso
genere: Aor
anno: 2021
etichetta: Frontiers
Tracklist:
1) Stuck;
2) Stranded;
3) Can't Blame It On The Rain;
4) The Air That Breath;
5) Waiting Forever;
6) Nathalia;
7) Sometimes;
8) Run With Me;
9) If You Fall;
10) Someday;
11) High As A Kite;
12) Picket Fence;
Formazione:
Jan Le'Brandt (lv, bv) Tor Talle (g, k, b) Dag Selboskar (k) Svenn Huneide (b) Bjørn Olav Lauvdal (d)
Nuova proposta norvegese in casa Frontiers, dal moniker suggestivo che richiama un flemmatico viaggio lungo la costa durante un esteso e caldo tramonto. Componenti non nuovi alle latitudini di noi estimatori del genere; la mente è Tor Talle (Northern Light, collaboratore in studio di Tony Mills, Steve Overland, Rob Moratti, tra gli altri), affiancato dal duo Dag Selboskar e Bjørn Olav Lauvdal (Tastiere e Batteria dei Da Vinci), dal basso di Svenn Huneide e capeggiati dal timbro nordico ma suadente di Jan Le’Brandt, alla prima come lead Singer.
La proposta musicale vede le maggiori influenze in acts quali Journey, Stage Dolls, Street Talk, Bad Habit, gli stessi Da Vinci ovviamente. Una proposta collaudata, intrinseca di melodia e amorevoli propositi. Il lotto di canzoni risulta omogeneo mancando di toccare vette compositive proprie alle band cardine sopra citate, escludendo al medesimo tempo pezzi carenti di armonie affini ad un confortevole abbraccio. In questo senso il singolo “Stuck” è un esempio perfetto. Incidere calzante, dinamiche alternate, assolo in pentatonica. Nulla di nuovo o rivoluzionario, ma straordinariamente accogliente. “Can’t Blame It On The Rain” dalla raffinata ritmica accende ricordi positivi; “Nathalia” profuma di Dalton con pregevoli varianti di dinamica; “Sometimes” è davvero riuscita, romantica sognante ed immediata. “Run With Me” alza il basso livello adrenalinico se non fosse per un ritornello similissimo alla “Hot Cherie” degli Hardline. Si ritorna in confort zone con “If You Fall” che, oltre per il titolo, ricorda per struttura e sviluppo qualcosa dei primi W.E.T.
Riconoscendo alla band la capacità di arricchire con ogni mezzo a disposizione ciascun arrangiamento presente in scaletta, l’eccessivo livellamento dei brani non permette al disco di raggiungere un voto maggiore che forse, per lo sforzo profuso in fase di composizione, avrebbe meritato. Come l’effetto di una cioccolata calda d’inverno, questo esordio targato Memoria Avenue rassicura
e riscalda con una ricetta nota e ineccepibilmente riprodotta.
© 2021, Yuri Picasso. All rights reserved.
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