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18 Agosto 2021 3 Commenti Samuele Mannini
genere: Hard/Heavy
anno: 2021
etichetta: Self Released
Tracklist:
01. God Is A Witness
02. Freedom
03. Around Me
04. Live For Somebody
05. Boring Lovers
06. Bright Eyes
07. Look Who’s Back
08. The Dancers
09. He Says
10. Like Colours Of Flowers
Formazione:
Elle Noir: Vocals
Elio Caia: Bass guitar
Francesco Di Nicola: Guitars
Diego Emiliani: Drums
Contatti:
https://www.facebook.com/animsband
https://www.burningmindsgroup.com/atomic-stuff
God Is A Witness è il debut album della hard’n’heavy band italiana guidata dall’ex chitarrista di Danger Zone e Crying Steel Francesco Di Nicola. L’album nasce attraverso una serie di incontri in presenza in una sala prove musicali di Bologna e parte con l’intenzione di registrare dieci canzoni che fossero diverse per connotazione pur mantenendo la comune base melodica e di struttura. Alla stesura delle linee vocali ha contribuito in gran parte Luca Bonzagni (Crying Steel) il quale ha però dovuto abbandonare il progetto per motivi personali, a quel punto è stata presa una decisione drastica , coinvolgere nel progetto una voce femminile ovvero Elle Noir, una cantante che, in virtù della propria esperienza e poliedricità canora, ha accettato la piccola sfida di indirizzarsi verso un orizzonte decisamente “hard” come mai aveva fatto in precedenza. Questo ha portato a nuovi arrangiamenti per adattarsi alla nuova voce ed al completamento dell’album.
Quello che ne esce è un lavoro con una impostazione chitarristica robusta mitigato dalle linee melodiche tracciate dalla voce femminile, assolutamente non scontato e a suo modo imprevedibile, che in certi punti non mi scandalizzerei a definire progressivo, mentre in altri mi ricorda l’approccio più moderno adottato ad esempio dai nostrani A Perfect Day. Quello che è certo è che la voce di Elle cattura ed a tratti rapisce con la sua capacità di spaziare ed adattarsi alla struttura dei vari brani, sia quelli più canonici , sia quelli più ‘particolari’.
I pezzi che più spiccano sono senz’altro l’opener e title track God Is A Witness, che ci mostra subito il contrasto tra ritmica serrata ed aperture vocali e la seguente Freedom dove io continuo imperterrito a sentire un approccio progressive soprattutto per quanto riguarda la voce che mi richiama un cantato quasi Rush, spero sarò perdonato se sento qualcosa che magari esiste solo nella mia testa, ma l’età avanza. Around Me è estremamente catchy e moderna nella sua semplicità, mentre secondo me il pezzo top è Live For Somebody a tratti sognante e a tratti sincopato. Ultime citazioni per la particolarissima ed orecchiabile Bright Eyes e The Dancer dove dopo un intro a la Metallica la voce femminile fa mutare la sensazione rendendolo quasi epico.
Insomma tra molti alti e pochi bassi il disco merita approfonditi ascolti, la produzione è apprezzabile e pur fatta in ‘casa’ al PriStudio e curata da Roberto Priori, si mangia tante altre ben più blasonate e costose, in questo clima torrido una boccata di aria fresca. Peccato che al momento non ci sia notizia di una edizione fisica che per un feticista della materia come me, è un sommo dolore.
© 2021, Samuele Mannini. All rights reserved.
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