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25 Maggio 2021 14 Commenti Samuele Mannini
genere: Prog. metal/ Prog Rock
anno: 2021
etichetta: Logic Illogic - Burning Mind
Tracklist:
01. Chemical Indulgence
02. Little Boy
03. Magus
04. Digital Dharma
05. The Luminous Whale
06. The Astounding Journey
07. 1935
Formazione:
Lorenzo Parigi: Lead Vocals & Guitar
Stefano Capitani: Bass & Backing Vocals
Davide Sgarbi: Drums & Backing Vocals
Contatti:
https://www.wineguardian.it/
Per acquistare il cd: http://www.burningmindsgroup.com/logic-illogic
Ultimamente rispetto alle uscite massive, ma spesso poco originali, del melodic rock/aor scandinavian style preferisco muovermi nell’ascolto di ciò che circonda il mondo melodico, con un occhio di riguardo verso un genere che mi ha sempre suscitato molte emozioni, ovvero il progressive in tutte le sue declinazioni. Ecco dunque giungermi alle orecchie da Youtube il video di 1935 tratto da Timescape nuovissima uscita di questo trio italico, chitarra basso e batteria (Rush docet) ed è stato subito feeling.
I Wine Guardian formati da Lorenzo Parigi (Lead Vocals, Guitar), Stefano Capitani (Bass, Backing Vocals) e Davide Sgarbi (Drums, Backing Vocals) già autori di un ep nel 2014 e del full lenght Onirica nel 2017, si mettono questa volta alla prova con una produzione di tutto rispetto ( anche a livello puramente tecnico) che va a spaziare nel prog a tutto tondo, sia per quanto riguarda la componente più rock, sia nella sua componente più vicina al lato metal.
Molto interessante questo approccio totale, che riesce ad avvicinare il classico prog rock di derivazione settantiana con qualche impronta Rush, alle moderne rivisitazioni fatte in anni più recenti da gruppi quali Opeth e Anathema. C’è un gruppo che adoro, che ultimamente ha adottato questo tipo di approccio, sono i Caligula’s Horse ed in certi tratti questo Timescape me li ricorda assai, ma non voglio semplificare né schematizzare troppo, il paragone serve solo a dare una collocazione sonora di riferimento per chi è già avvezzo al genere.
Il lavoro si snoda in sette canzoni della durata complessiva di circa 56 minuti nel perfetto rispetto delle complesse articolazioni progressive, ed alterna brani più duri ad altri spiccatamente più melodici ed è molto interessante la performance vocale del singer Lorenzo Parigi che spazia con naturalezza tra voci pulite e limpide e parti grintose al limite del growl per nulla invasive , ma funzionali allo svolgimento del brano, un lampante esempio è l’opener Chemichal Indulgence. Non tragga però in inganno questo riferimento canoro, il disco è altresì ricco di melodia ed atmosfera e non esita a mostrarcele con un’altro dei mie pezzi preferiti ovvero Little Boy, dove il paragone con i succitati Caligula’s calza a pennello, ritmiche serrate mixate ad ariose aperture ci guidano per la canzone in un magistrale equilibrio tra tecnica e feeling. Cito inoltre la viscerale The Astounding Journey che nei suoi dodici minuti ci illustra ogni aspetto delle sonorità espresse dalla band. Infine il gioiellino 1935, prog acustico di classe superiore con una interpretazione vocale che ricorda da vicino Jon Anderson, con tutte le sfumature tipiche del miglior prog rock anni 70 , un vero e proprio sogno ad occhi aperti.
In breve un disco di molta sostanza che ci affresca un mondo seducente e sognante come solo il progressive sa fare. Seguiamo quindi questi ragazzi in questo viaggio, sperando che la loro evoluzione continui a regalarci questa magia anche in futuro.
© 2021, Samuele Mannini. All rights reserved.
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