LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

83/100

Video

Pubblicità

Mark Spiro – Travelling Cowboys – Recensione

06 Maggio 2021 4 Commenti Samuele Mannini

genere: Pop Rock
anno: 2021
etichetta: Frontiers

Tracklist:

Traveling Cowboys
Rolls Royce
Vanderpump
Going
7 Billion People (Featuring Julian Lennon)
Someone Else
Kingdom Come
I Ain't Leaving
Between The Raindrops (Revisited)
Dance
Feel Like Me
Let The Wind Decide
Nothing In Between Us
The Fisherman 3 2020
Still

Formazione:

Mark Spiro
Tim Pierce
Gia Sky

 

Sinceramente sono stato in difficoltà nel recensire questo disco, me la sarei anche potuta cavare salomonicamente con un senza voto, perché parliamoci chiaro, in queste pagine dove si tratta di melodic rock in senso più o meno ampio, questo disco ci entra solo se tirato per i capelli. Certo è che con Mark Spiro tutti i devoti di hard melodico ed affini hanno un debito di riconoscenza eterno per via di tutte le perle di songwriting, le sue collaborazioni e produzioni con tutto il gotha del genere negli anni d’oro. Proprio in virtù del suo tocco magico nello scrivere canzoni, ero alquanto curioso di posare le mie orecchie su questo lavoro e sentire nuovamente il ruggito del vecchio leone, ed invece sinceramente il primo ascolto mi ha lasciato alquanto basito, si, perché il disco si sviluppa su un pop rock tipicamente USA oriented, ma molto più vicino al pop anche in virtù di un massiccio uso dell’elettronica nelle percussioni che sinceramente a me stronca un po’ il sentimento. E’ vero che la soglia tra il pop/rock , il westcoast e l’aor è sempre molto labile e gli arrangiamenti spostano ora da una parte, ora da un’altra, l’orientamento di un pezzo, ma in questo caso mi ha dato l’impressione di una scelta ben precisa.

Quindi?… Quindi come si giustifica il voto che sicuramente non sarà passato inosservato? Beh… semplice , si giustifica col giudizio sulla musica espressa, andando al di là dell’ inquadramento in un genere, definiamolo pure un off topic di classe superiore.

Questo è un viaggio intimo e riservato nello spirito di un grande artista e vale la pena di ascoltarlo e meditarlo con attenzione estrema. Le atmosfere soffuse ci svelano un’anima, pezzi riflessivi dove i testi, se ascoltati con attenzione,  gratificano corpo e mente. Ripeto,  bisogna approcciarsi a questo disco con la giusta predisposizione e senza pregiudizi, disposti a seguire il buon Mark lungo la strada e vedrete che vi porterà a visitare luoghi meravigliosi.

Al netto di un paio di episodi un po’ troppo lontani dalle mie corde come Dance per esempio, vi segnalo le canzoni che più ho apprezzato ovvero, Rolls Royce con le sue chitarre dal sound westcoast, Vanderpump sicuramente l’episodio più rock ‘n roll e Going che un po’ mi ricorda lo stile di Mark Jordan. Bellissime ed intime sono la dolcissima  Someone Else, la quasi Aor I Ain’t Leaving e la meravigliosa e riflessiva Let The Wind Decide.

Insomma più ascolto questo disco e più mi piace e sopratutto mi corrobora l’anima e sinceramente non saprei cosa chiedere di più.

 

———- English Version ———-

Honestly, I was in trouble in reviewing this record. I would also have been able to get by solomonically with an “unrated”  because, let’s say it, this album does not totally belong to melodic rock genre.
It is certain  that  all devotees of hard melodic and similar have an eternal debt of gratitude with Mark Spiro because of all the pearls in writing, his collaborations and productions with all the elite of the genre in the golden years; precisely by virtue of his magic touch in writing songs and I was quite curious to lay my ears on this work.

The first listening left me quite thrilled because the record develops on a typically US oriented pop rock but much closer to pop also by virtue of a massive use of electronics in the percussion that , in my opinion, frankly crushes the feeling . It is true that the threshold between pop /rock, westcoast and aor is always very unstable and the arrangements shift the orientation of a piece to one side, now to another, but in this case  the impression is of a very specific choice. So?… So how do you justify the vote that surely won’t go unnoticed? Well … simple, it is justified by the judgment on the music expressed, going beyond the classification in a genre, let’s call it a top class off topic. This is an intimate and reserved journey in the spirit of
a great artist and it is worth listening to and meditating on it with extreme attention.

The suffused atmospheres reveal a soul to us, reflective pieces where the lyrics, if listened to carefully, gratify the body and mind. You have to approach this record with the right predisposition and without prejudices, willing to follow the good Mark along the way and you will see that he will take you to visit wonderful places.  A couple of episodes a bit too far from my strings like “Dance ” for example, But i would like to point out the songs I liked most, like “Rolls Royce” with its westcoast-sounding guitars, “Vanderpump” definitely the most rock ‘n roll episode and “Going” which reminds me a little of Mark Jordan’s style. Beautiful and intimate are the sweet “Someone Else”, the almost Aor “I Ain’t Leaving” and the wonderful and thoughtful “Let The Wind Decide”. In short, the more I listen to this record, the more I like it and above all, it strengthens my soul and  honestly i can’t ask for more.

© 2021, Samuele Mannini. All rights reserved.

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

4
0
Would love your thoughts, please comment.x