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13 Aprile 2021 6 Commenti Samuele Mannini
genere: Pop Rock/Melodic Rock
anno: 1989
etichetta: Epic
ristampe:
Tracklist:
Summer 4:47
Hope 4:48
Trace The Thunder 3:12
If I Knew Then 5:16
Unsung Hero (Song For Lenny Bruce) 4:12
Strength 5:08
Eve 3:31
Apache 4:01
Run Through The Fields 4:06
Where Do We Go From Here 3:44
Formazione:
Bass, Vocals – Juan Diaz (4)
Drums, Vocals – Robert Slade Le Mont
Guitar – Jorge Barcala
Vocals, Guitar – Froilan Sosa
Producer – Richard Gottehrer, Thom Panunzio
Che bellissimi anni quelli dall’ 87 al 92, dove un teenager che come me si stava innamorando dell’hard melodico, ha potuto vivere in diretta uscite spettacolari ed altre, che seppur con minore riscontro commerciale, degne comunque di nota , tutte comunque figlie di un periodo florido dove le majors si scannavano per proporre gruppi e nuovi talenti a tutto spiano.
Proposta infatti abbastanza originale quella di questi Nuclear Valdez, che al contrario del nome, propongono un disco molto melodico anche se di non facile etichettatura….. si potrebbe definirli un Melodic rock chitarristico con connotazioni vagamente folkeggianti , a volte ricordano un po’ Tom Petty in salsa ispanica dalle venature malinconiche, altre volte non si disdegna rivolgere l’occhio al sound di Santana con tocchi di blues.
Il quartetto di Miami di chiara discendenza cubana e dominicana, non si avvale di un tastierista di ruolo e il suono che viene proposto è un melange di melodia, grinta ed introspezione, mostra sempre una certo piglio rock anche nei suoi passaggi più compassati ed il merito è certamente anche della voce accattivante e caliente di Froilan Sosa che fornisce una prova veramente di buon livello.
Canzoni degne di nota ce ne sono diverse a cominciare dall’ opener Summer col suo ritmo sostenuto , il ritornello catchy e le ottime linee vocali, che al tempo valsero anche l’ingresso in classifica. La successiva Hope che paga pegno a Santana rendendogli omaggio. If I Knew Then è un bluesettone passionale e malinconico, mentre Eve è un hard pop semiacustico di gran presa , sarà poi riproposta riarrangiata in chiave più elettrica ( e secondo me più efficace) nell’ album successivo. Si fa notare per le sue qualità anche Apache, dal ritmo tribale e l’incedere veloce, e molto bella, con i suoi tratti folk è la successiva Run Through The Fields.
Insomma un disco non ordinario , ma senza dubbio gradevole, per i timpani fini e tutti gli amanti della melodia ad ampio spettro. La produzione è eccellente e pienamente negli standard elevati dell’epoca, i testi non sono mai banali, e gli interpreti offrono una prova veramente di livello per un esordio discografico.
Vi fosse sfuggito…..
A proposito, molto valido è anche il seguente Dream Another Dream uscito nel 1991 sempre per epic , quindi se questo disco vi ha stuzzicato suggerisco di procurarsi anche l’altro.
© 2021, Samuele Mannini. All rights reserved.
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