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Negozi di dischi chiusi…per sempre?

Negozi di dischi chiusi…per sempre?

21 Aprile 2021 10 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

COMUNICATO STAMPA

NEGOZI DI DISCHI CHIUSI… PER SEMPRE? 

Incredibili “disparità di trattamento”… In piena pandemia, dopo più di un anno di restrizioni e di chiusure imposte, i dischi continuano a non essere considerati prodotti culturali, a differenza dei libri. Mentre i negozi di dischi in zona rossa sono insensatamente chiusi (piccoli negozi dove peraltro non ci sono mai stati assembramenti e si sono sempre rispettate tutte le regole di utilizzo delle mascherine, di distanziamento e di igienizzazione), le librerie e le edicole rimangono invece aperte, e addirittura importanti catene commerciali in ambito elettronico/tecnologico ma anche librario vendono liberamente dischi e cd, quando secondo il decreto sarebbero tenute a delimitare quei prodotti con il nastro e ad impedirne la vendita.

La domanda dunque è: “Forse lì ci si contagia di meno?” Si tratta insomma di un decreto fatto apposta per far chiudere definitivamente i negozi di dischi che, pur con grandi difficoltà, erano tornati ad aprire negli ultimi 10 anni? Ricordiamo che nelle “zone rosse”, tra il 2020 e il 2021, i negozi di dischi sono stati sottoposti a una chiusura forzata in alcune regioni fino a 200 giorni, oltretutto mitigata da bonus e ristori a dir poco irrisori o addirittura inesistenti, che non hanno consentito di coprire neppure una piccola parte delle numerose spese vive (affitti, utenze, spese condominiali, tasse sui rifiuti, tasse sulla pubblicità, spese bancarie etc.) che ogni attività commerciale ha costantemente a carico, indipendentemente dal fatto se sia aperta o chiusa. Va anche segnalato come praticamente quasi nessun negozio di dischi possa beneficiare del recente “decreto sostegni”, visto che raggiungere perdite di fatturato di almeno il 30% avrebbe significato non lavorare del tutto, mentre noi negozianti, nei mesi di apertura e grazie alle vendite on-line, abbiamo cercato di “tirare al massimo”, di limitare le perdite e di aumentare i fatturati giusto per cercare di pareggiare i conti. Ed ora, con le nuove restrizioni, il Governo ci impone di chiudere senza offrirci neppure un centesimo di ristoro per questa completa mancanza di attività.

Pur non essendo organizzati formalmente come associazione di categoria e pur non avendo un sindacato di riferimento, noi negozianti di dischi siamo tutti in stretto contatto e in questi mesi abbiamo portato avanti varie azioni di sensibilizzazione sul tema.

Le 3 richieste essenziali che vorremmo portare all’attenzione del Ministro della Cultura Franceschini e dei Presidenti delle Regioni (che dovrebbero essere particolarmente attenti alle piccole attività commerciali, che sono tessuto fondamentale dei Comuni, e delle Regioni) sono i seguenti:

1) chiediamo innanzitutto la possibilità di lavorare ed essere regolarmente aperti al pubblico, anche in zona rossa, così come i nostri concorrenti (librerie, edicole, catene di centri commerciali) che vendono lo stesso tipo di prodotti, ovviamente nel rispetto di tutte le norme di sicurezza.

2) richiediamo la possibilità di offrire il servizio di “asporto” per i clienti. Non riusciamo davvero a capire dove risiederebbe il pericolo nel far entrare un cliente alla volta per il tempo del ritiro di un disco, quando invece bar ed altre attività, che sono libere di offrire ai loro clienti caffè e bevande da asporto, sono costantemente affollati, nelle immediate vicinanze, di persone che si intrattengono per molto tempo a bere e a fumare ovviamente senza mascherina, senza distanziamento e nel più completo spregio delle norme in vigore.

3) i libri beneficiano della tassazione IVA agevolata al 4%, i dischi continuano ad essere sottoposti a una gravosa tassazione IVA al 22%. Chiediamo che anche i dischi vengano elevati, come in molti Paesi esteri, al rango di prodotti culturali, e tassati al 4%. Questo consentirebbe una ripresa per tutto il settore, particolarmente “dimenticato” dalle autorità e dall’opinione pubblica.

Aderiscono a questo comunicato questi negozi di Dischi (negozi di dischi fisici e indipendenti!):

All the Best! – Imola BO – Baroncini Filippo

Alphaville – Piacenza – Antonio Curtoni Paolo Rebecchi

Alta Fedeltà – Cagliari – Caterina Scano

Arpa – Torino – Alberto Fiabane

Berlin Vinile – Imola – Claudio Galamini

Cari & Rari – Catania – Gaetano Gulisano

Casa Della Musica – Reggio Emilia – Marco Domeniconi

Carillon – Lissone MB –

Compact Disc la dischetteria – Montebelluna TV – Lisi Bresolin Cuordivinile Record Shop – Bra CN – Maurizio Marino

De Santi Dischi – Castelfranco TV – Paolo De Santi

Dischi e Dintorni – Torino – Andrea Benedetti

Disclan – Salerno – Mario Maysse

Disco Story – Darfo Boario Terme BS – Lina

Discorso – Sacile PN – Agnese Puiatti

Discostores – Legnano MI

Discoteca Caporilli – Albano Laziale RM – Bruno Caporilli

Elastik Rock – Roma – Simona Burini

Filmusica – Valdagno – VI – Stefano Branco

Il Discomane – Milano – Valeria Baldan

Jommi – Velletri RM – Erminio Jommi

Jukebox all’idrogeno – Macerata – Francesco Zeffiretti

Jungle Records – Conegliano TV – Luigi Buso

Melluso Dischi – Messina – Rizzo Carmela

Metrodora – Tivoli RM – Giorgio Meloni

Mondo Musica – Novara – Rosilde Catania

Mr Musick – Nuoro – Marco Ribaudo

Musica Parliamone – Roma – Gianni Guarino

Muzak – Cuneo – Enrico Bruna

NonSoloMusica – Nuoro – Alberto Flumini

Penny Lane – Novara – Marco

Pagine&note – Caltanissetta – Germano Imprescia

Pink Moon – Roma – Alessandro Girlando

Ritmi Urbani – Santa Maria Capua Avetere CE – Anselmo Pezza De Chiara Rock paradise – Nerviano MI – Mauro Pesce

Rocker Record Store – Pinerolo TO – Manuel Lardaruccio Sky Stone And More – Lucca

Slow Record Shop – Cecina LI – Alessio Cruschelli

Sottodisco – Agropoli SA – Garofalo Oreste

Spazio Astra – Foligno PG – Ilaria

The Hole Records – Montebelluna TV – Carlo Lilliu

Too Much Music- Grottaferrata RM – Madrita Petrelli

Top dischi – Benevento -Luigi Minicozzi

Tune Dischi – Novara – Silvia Bassetti

Volume 33 Music Store – Monterotondo RM – Tarquini Pietro

© 2021, Massimiliano MaxAor Carli. All rights reserved.

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