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Recensione

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Perticone – Underdog – Recensione

13 Gennaio 2021 Comment Paolo Paganini

genere: AOR/SOUTHERN ROCK/COUNTRY
anno: 2020
etichetta: Aor Heaven

Tracklist:

1. No One Else (But You)
2. Out Of Control
3. All You Can Trust
4. Man On The Moon
5. Giselle
6. Dusty Road
7. Back To My Heart
8. Underdog
9. All You Can Trust (New Version)

Formazione:

Martin Perticone: (Voce, Cori, Chitarra Ritmica e Acustica)
Edu Giardina: (Basso, Batteria, Tastiere, Chitarra)
Ale Malenky: (Chitarra)
Guillermo De Medio: (Tastiere su "Back to My Heart")
Eric Martin: (Voce su "All You Can Trust")
Steve Overland: (Voce su “No One Else (But You)“)

 

Immagino che molti di voi come me non conoscessero il nome di Martin Perticone fino ad oggi. In realtà il musicista, produttore, manager di Buenos Aires è nel giro da parecchio tempo pur non avendo mai pubblicato un vero e proprio album a proprio nome. L’esperienza accumulata e l’amicizia con musicisti di spicco (Eric Martin e Steve Overland sopra tutti) lo hanno indotto a mettere su cd 9 tracce di genuino AOR influenzato qua e la da Southern Rock alla ZZ Top come nel caso della carichissima “Out Of Control” o dal Country di “All You Can Trust” dove alla voce troviamo proprio il singer dei Mr. Big. Overland viene invece arruolato per aprire le danze on la Defleppardiana “No One Else” che ci riporta in pieni anni “80 territorio su cui il nostro si muove con maggiore disinvoltura. “Man On The Moon” è un altro ottimo esempi di AOR di grande impatto e facilmente assimilabile fin dal primo passaggio. Con “Giselle” e “Dusty Road” si torna al Pop Country in stile Kid Rock con la prima nettamente più convincente della seconda. “Back To My Heart” ci dimostra cosa Martin sa fare meglio; una sognante power ballad a metà tra il Modern Rock alla Creye e le sonorità dei Toto di The Seventh One. La title track è pop rock all’ennesima potenza sulle stile dei The Rembrants (ricordate la famosa sigla della serie tv Friends?). In chiusura viene riproposta una nuova versione di “All You Can Trust” in cui Martin duetta con Eric Martin.

IN CONCLUSIONE:

Uniche pecche di questo debutto una produzione un po’ artigianale e i suoni troppo plafonati che da una parte penalizzano il voto finale ma dall’altra ci fa apprezzare la passione e l’impegno profuso dal buon Martin Perticone che se adeguatamente supportato potrebbe riservarci delle piacevolissime sorprese nel prossimo futuro.

© 2021, Paolo Paganini. All rights reserved.

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