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Recensione Classico

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Classico

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Thunder – Back Street Symphony – Classico

01 Dicembre 2020 6 Commenti Samuele Mannini

genere: Hard rock
anno: 1990
etichetta: EMI
ristampe:

Tracklist:

She's So Fine – 5:30 (Morely, Morley, Taylor)
Dirty Love – 5:21 (Morely, Morley)
Don't Wait for Me – 5:32 (Morely, Morley)
Higher Ground – 5:06 (Morely, Morley)
Until My Dying Day – 6:32 (Morely, Morley, Taylor)
Back Street Symphony – 4:30 (Morely, Morley)
Love Walked In – 6:25 (Morely, Morley)
An Englishman on Holiday – 4:27 (Morely, Morley)
Girl's Going out of Her Head – 4:18 (Morely, Morley)
Gimme Some Lovin' (The Spencer Davis Group Cover) – 3:51 (Davis, Winwood, Winwood)

Distant Thunder – 4:56 (Morely, Morley) *Cd version bonus track

Formazione:

Danny Bowes - voce
Luke Morley - chitarra, voce
Ben Matthews - chitarra, tastiere
Mark "Snake" Luckhurst - basso
Gary "Harry" James - batteria

Produttori : Andy Taylor _ Mike Fraser

 

English Do It Better?

Dal 1987 al 1990 c’è stato forse l’ultimo e più grande tentativo di invasione degli Usa da parte dell’ hard and heavy proveniente dalla perfida Albione , gruppi come : Fm , Strangeways, Little Angels , Thunder , Dare e molti altri . Risultato? Respinti con perdite, solo gli Whitesnake del secondo ciclo riuscirono a passare perché oramai erano più americani degli americani stessi . Tutto ciò non dipende certamente dalla qualità delle proposte inglesi , ma semmai dalla atavica puzza sotto il naso della audience di allora che spesso dimenticava che nel campo rock tutto ciò che veniva proposto negli Usa era stato partorito anni prima in Inghilterra…. dal progressive , all’ hard rock fino al metal. Il merito degli americani è stato quello di prendere ciò che veniva da oltreoceano rielaborarlo e proporlo poi su vasta scala, sia ben chiaro questo non vuol certo sminuire il panorama americano , serve solo per dare alla Regina ciò che è della Regina. Gli inglesi lo fanno dunque meglio? Non necessariamente , ma spesso lo fanno prima e con un tocco tutto loro che è inimitabile per gli altri popoli.

Tutta questa pappardella per giustificare il fatto che questo disco sia sicuramente annoverabile tra i classici, ci troviamo di fronte infatti al primo disco di quella che , tra numerosi stop and go, sarà comunque una carriera di tutto rispetto e seppur relegata ad una popolarità principalmente  europea, ha comunque dato alla luce numerosi dischi tra cui il prossimo in uscita a marzo 2021.

Ma il disco com’è ? Bello e dannatamente British , si riconosce a miglia di distanza, sarà per la pronuncia, sarà per il sound , ma anche ad un ascolto distratto si percepisce. Prendiamo l’opener She’s So Fine 20 secondi e siamo già nella City di fronte al Big Ben a battere il piede pensando ai Bad Company, la matrice è la stessa anche per Dirty Love solo accelerata di qualche battuta e con un ritornello super catchy, poi arriva la blues ballad Don’t Wait For Me sofferta , mai melensa e poi cantata con quel vocione un po’ roco e sensuale…..beh 10 e lode. Higher Ground è il classico brano d’impatto che live fa battere le mani ed attizzare il pubblico, Until My Dying Day ha invece una partenza acustica Zeppelin per poi articolarsi in chiave più elettrica in crescendo. La title track è invece un solido RnR che poi però a mio avviso si perde un attimo in se stessa con una struttura un po’ confusionaria, ma niente paura la seguente Love Walked In vi farà tirar fuori l’accendino per aumentare l’atmosfera romantica , ma attenzione non c’è solo sdolcinatezza dopotutto…. sono inglesi. Infatti la seguente Englishman On Holiday è sfacciatamente seventies e parla delle abitudini vacanziere degli hooligans una sorta di lato oscuro della Englishman in New York di Sting…. Girl’s Going Out Of Her Head è un hard rock bello tirato a cui segue l’ennesima versione di Gimme Some Loving resa celebre dai Blues Brothers che è si fatta bene, ma in fin dei conti se ne poteva fare a meno. Si chiude con la bonus track solo per la versione cd intitolata Distant Thunder , traccia ritmata ed easy listening , ma comunque gradevole.

La produzione di Andy Taylor (si…. proprio l’ex Duran Duran) e Mike Fraser è ancora molto attuale e ben curata e il disco sparato a manetta sull’ hi fi anche a distanza di trenta anni fa ancora la sua porca figura, Insomma un disco che non deve assolutamente mancare nella discografia di un vero amante del genere , accattatevillo.

 

© 2020, Samuele Mannini. All rights reserved.

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