Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
28 Dicembre 2020 10 Commenti Samuele Mannini
genere: Progressive rock
anno: 1996
etichetta: Now & Then
ristampe:
Tracklist:
1 Change
2 Inner Room
3 Turn Away
4 To Breathe
5 Afterlife II (For Those Who Leave)
6 Stand
7 Afterlife I (For Those Left Behind)
8 Do You Believe
9 Beyond The Brave
10 Epitaph
Formazione:
Bass – Pete Dunn
Drums – Andy Coffey
Guitar – Chris Dorman
Keyboards – Graham Woodcock
Vocals, Saxophone – Steve Murray
Producer – Pete Coleman
La seconda e ultima opera dei britannici The Quest è un disco che come sonorità si muove in un territorio di derivazione neo prog che lambisce da un lato, certe atmosfere Aoreggianti e dall’altro va vicino a quanto proposto dai primi Dream Theater , quindi vicino a sonorità più metallizzate che nel primo e già buon esordio erano sicuramente meno accennate, si nota dunque una certa evoluzione che a mio avviso esalta ancora di più l’opera.
Trovare tracce biografiche su questa band è estremamente difficile ed all’infuori dei due album non ho notizie di altri lavori(anche se esiste una pagina Fb ufficiale dove si vocifera di cose nuove in programma), ed è un grande peccato, perché siamo al cospetto di qualità sopraffina.
Guidati questa volta dal dotatissimo singer Steve Murray , che a me in alcuni tratti ricorda in maniera impressionante il Dennis de Young Styx era, i nostri si muovono sapientemente tra atmosfere tastieristiche alla Keith Emerson con riff chitarristici e stacchi di batteria che rimandano ai Dream di Images and Words… Ascoltare Do you Believe per esempio ti dà quella sensazione di genio e melodia allo stesso tempo, mentre la iniziale Change paga forse dazio alle atmosfere del supergruppo Three di Emerson . La successiva Inner Room è un esempio meraviglioso di intimismo progressive che si libera in tutta la sua emotività in un solo di chitarra che trasuda passione. Turn Away è dolce e suadente ,To Breath e Afterlife II con il suo magico sax, fungono da introduzione a Stand , inquieta e progressiva a tratti dura con cambi di ritmo repentini una delizia prog. cui segue un’ altro intermezzo, Afterlife I dove la voce di Murray quasi a cappella ci mostra la sua classe e il suo timbro vocale passionale. Do You Believe è un altro tripudio di ecletticità con le chitarre affilate ben in evidenza nei quasi nove minuti di trip melodic, epic, progressive, Beyond The Brave è invece più intima , ma anch’essa in linea con la tradizione neo prog, chiude il minuto di Epitaph che serve a chiudere il concept dell’album che vi invito caldamente a scoprire.
Mi rendo perfettamente conto che non è un disco facile da descrivere a parole e anche io, leggendo quello che ho scritto , capisco che probabilmente non sono riuscito a rendere perfettamente l’idea , quindi cercherò di usare una immagine: se in un giorno di pioggia vi sentite l’anima in subbuglio per qualsiasi motivo, premete play sul CD guardate la pioggia dalla finestra e capirete di più su voi stessi.
Insomma bando alle ciance indipendentemente dai vari riferimenti musicali , se per caso non li aveste mai ascoltati i 10 pezzi di Change potrebbero veramente cambiare i vostri punti di vista.
P.s. in data 28 Aprile 2023 il disco è stato rilasciato in versione rimasterizzata su tutte le piattaforme digitali di streaming ed è disponibile anche in digital download….
© 2020 – 2024, Samuele Mannini. All rights reserved.
Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli