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Recensione Gemma Sepolta

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Gemma Sepolta

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Skagarack – Hungry For a Game – Gemma Sepolta

17 Dicembre 2020 2 Commenti Yuri Picasso

genere: Melodic rock/AoR
anno: 1988
etichetta: Polydor
ristampe:

Tracklist:

1 Hungry For A Game
2 Joanna
3 Somewhere In France
4 She's A Liar
5 Boys
6 Outrageous
7 This World
8 Take Me Home Tonight
9 Always In Line
10 Facing The Truth

Formazione:

Bass, Backing Vocals – Morten Munch
Drums – Alvin Otto
Guitar – Jan Petersen
Keyboards, Backing Vocals – Tommy Rasmussen
Lead Vocals – Torben Schmidt

 

Ricordo come se fosse ieri quando una quindicina di anni fa mi ritrovai tra le mani una first press usata al mercatino di dischi e vinili di Genova che si teneva due volte l’anno fino a poco tempo fa di “Hungry For A Game”. Giornate passate a esaminare cosa mi interessava e cosa mi mancava nella mia crescente collezione. Avevo un’altra età.

Il mio essere pseudo musicista, l’essermi innamorato da pochi anni di un genere musicale tanto poco commerciale in quel momento quanto ricco di realtà e diramazioni, la mia crescente curiosità artistica, alimentavano la fame di conoscere, documentarmi, leggere riviste ed enciclopedie dedicate. E fu proprio in uno di questi adorati “mattoni” che si parlava dei danesi Skagarack come una realtà di assoluto valore musicale nel vasto panorama AOR – Melodic Rock che troppo poco aveva raccolto in termini successo al di fuori della Scandinavia. Senza guardare il prezzo comprai in quell’occasione “Hungry for a Game” (uscito ai tempi per la Polydor) e nel giro di poco tempo mi accaparrai l’intera discografia.

C’è chi preferirà il puro Aor dell’esordio, c’è chi preferirà il taglio hardeggiante di “A Slice of Heaven“ del 1990 e c’è chi preferirà il perfetto connubio tra AOR e Melodic Rock presente nel disco in oggetto.Siamo nel 1988 e ascoltando il platter gli Europe di “Out of This World” sono il primo riferimento che ci torna in mente, e il più conosciuto. Cascate di armonie dominate da tonnellate di tastiere, spruzzate di sintetizzatori e una chitarra che sia in fase ritmica che in quella solista regala arpeggi riff ghost notes tutto amalgamato da una produzione scintillante, perfetta. Non c’è uno strumento che prevale su un altro, tutto lavora stupendamente in funziona di un songwriting davvero ispirato.

Ad ogni ascolto veniamo attirati da particolari diversi e non si ha MAI la sensazione di pesantezza o lungo il playing per arrivare alla fine del disco, emozione che nei lavori odierni proviamo troppo spesso.

Difficile fare una review track by track non inciampando sugli stessi aggettivi, difficile scegliere i pezzi migliori di questo platter.

Impossibile non parlare di “She’s a Liar” divisa tra Aor tipico della scuola scandinava e inserti pre-chorus maggiormente Heavy dominata da un ritornello pronto a stamparsi in testa e a non uscirne più. Nell’americana “Joanna” troviamo un ottimo mix di Journey e Survivor. Nel ricettario dei chorus vincenti e mai scontati inseriamo volentieri “Somewhere in France”, ricordo di una notte passata in compagnia di una misteriosa donzella, chissà se frutto di fantasia oppure suggestioni di un episodio reale. Un riff vagamente Survivor ala “Eye Of The Tiger” accompagna la strofa del capolavoro “Always in a Line”, per poi sfociare in un ritornello tutto tastiere e Europe. I gruppi scandinavi odierni pagherebbero per tirar fuori dalla loro penna un brano cosi vario e avvincente. Echi class metal nella riuscita “Outrageus” dominata da uno spirito californiano sbarazzino e positivo.

Capitolo ballads: cadenzate e pienamente riuscite entrambe; se “This World” è una riflessione notturna sui tempi e sul valore dei sentimenti che cambiano, straordinariamente attuale, “Facing The truth” affronta la difficoltà nell’ affrontare e ammettere la fine di un Amore. Straordinari i ricami strumentali lungo entrambe i brani.

A essere onesti l’intero disco, all’interno di ogni singolo brano, presenta inserti e assoli guidati da strumentisti (Jan Petersen alla chiatarra, Tommy Thiel Rasmussen ai tasti d’avorio) straordinariamente ispirati che trasformano buone canzoni in ottime canzoni.

Il loro successo si limitò in gran parte nei paesi del nord Europa e nella natia Danimarca. Dopo il successivo “A Slice of Heaven” la band nella sua line up classica si scioglierà. Sotto il moniker Skagarack, accompagnato da una line-up diversa, il vocalist Torben Schmidt pubblicherà nel 1993 “Big Time” ma i tempi erano cambiati e le possibilità di fare il grande salto nulle. Nel 2008 la band si è riunita nella sua line up originale per show e festival in giro tra Danimarca e Nord Euorpa con la promessa non mantenuta di pubblicare un nuovo album. Solo a gennaio di quest’anno è stato pubblicato “Be With You Forever” un singolo che vede coinvolti i soli Schmidt e Petersen seguito da un altro singolo ad Aprile , “Changing”. Pezzi discreti che provano a riesumare parte di quella magia indelebile presente nei primi 3 dischi di questa band.

 

© 2020, Yuri Picasso. All rights reserved.

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