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Recensione

78/100

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Speed Stroke – Scene Of The Crime – recensione

27 Novembre 2020 4 Commenti Alberto Rozza

genere: Sleaze Rock / Glam
anno: 2020
etichetta: Street Symphonies / Burning Minds

Tracklist:

1. Heartbeat
2. Scene Of The Crime
3. After Dark
4. Soul Punx
5. No Love
6. Red Eyes
7. Out Of Money
8. Who Fkd Who
9. One Last Day
10. Hero No.1

Formazione:

Jack: Vocals
D.B.: Lead Guitar
Michael: Rhythm Guitar
Fungo: Bass
Andrew: Drums

 

Grande uscita per questo finale di anno con gli Speed Stroke, italianissima compagine slaze/hard rock dall’intensa e prolifica attività live.
L’apertura dell’album è affidata a “Heartbeat”, che cresce secondo dopo secondo di intensità e piacevolezza, un brano interessante e pienamente centrato rispetto al genere di appartenenza della band. In seconda posizione troviamo la title track “Scene Of The Crime”, dalla grandissima carica emotiva, un pezzo che lancia e scatena, frenetica e cesellata sia nella fase ritmica che in quella del fraseggio, veramente pregevole a 360 gradi. La successiva “After Dark” si dimostra intensa, passionale e oscura, perfettamente aderente alla tradizione hard rock statunitense di fine anni ’80.

“Soul Punx” si muove vorticosamente sulla falsa riga dei brani precedenti, strizzando l’occhio ai Guns’n’Roses, mantenendo comunque un ottimo standard qualitativo. Giungiamo finalmente al momento power ballad: “No Love” trasmette sensazioni fortissime, canonica nella struttura, dove si distingue per la sua particolarità la parte conclusiva, lunga e strumentalmente accattivante. Passa velocemente come un fulmine “Red Eyes”, brano veloce e sofferto, che apre le porte a “Out Of Money”, dall’introduzione virtuosa e dalla ritmica spietata, una vera bomba tecnica ed energetica. La carica degli Speed Stroke non ha intenzione di esaurirsi, fatto provato dalla cadenzata e travolgente “Who Fkd Who”, coinvolgente, corale e dall’altissimo grado di impressività. Largo alle emozioni: “One Last Day” risulta abbastanza originale, breve, un concentrato di sensazioni cupe e intense. Con “Hero No.1” si chiude in bellezza: un riassunto efficace del pensiero e della filosofia musicale della band italiana, che ci consegna un lavoro maturo, convinto, coerente dalla prima all’ultima nota, degnamente eseguito, che si spera possa essere speso per il proseguo dell’attività live il prossimo anno.

© 2020, Alberto Rozza. All rights reserved.

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