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Recensione

75/100

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Mad Max – Stormchild Rising – recensione

11 Settembre 2020 2 Commenti Yuri Picasso

genere: Hard Rock
anno: 2020
etichetta: STEAMHAMMER / SPV

Tracklist:

01.Hurricaned 3:29
02.Talk To The Moon 4:12
03.Eyes Of Love 3:31
04.Ladies and Gentlemen 4:51
05.Mindhunter 4:36
06.Rain rain 4:25
07.Gemini 3:50
08.Kingdom Fall 5:01
09.The Blues Ain’t No Stranger 4:16
10.Taake Her 3:32
11.Busted 4:51
12.Ladies And Gentlemen (Single Edit, Bonus Track feat. Detlev Jöcker and the Rock and
Roll Children) 3:40

Formazione:

Michael Voss – lead vocals, lead guitars
Jürgen Breforth – rhythm guitars
Thomas “Hutch” Bauer – bass, vocals
Axel Kruse – drums

 

Dimenticate le sfumature AOR di certo non memorabili dei dischi post 2000 a partire da “Night of White Rock” per arrivare a “Welcome America”, la band tedesca di Munster ha rifatto propria la vena compositva che più gli si addice appartenente ai tempi di “Stormchild” e “Night of Passion” e riproposta con maggiore convinzione e migliori risultati a partire da “Interceptor”, passando per “35” , arrivando a questo “Stormchild Rising”, emblematico gia dal titolo il quale suona ed è una vera dichiarazione d’intenti.
Un richiamo al proprio passato gia dal titolo a cui molte band degli 80’s si sono spesso aggrappate deludendo le attese. Gli stessi Mad Max non sono nuovi a questo tipo di operazione nostalgia avendo pubblicato “Another Night of Passion” nel 2012.

Dal mio umile e personale punto di vista, Micheal Voss & Company non hanno mai prodotto il vero capolavoro, imprescindibile per amanti del metal e non.
Non sono una band in grado di stenderti con un gancio o un diretto in pieno volto. Non ti mandano KO, ma sono in grado di lasciare graffi, ferite, e riuscirlo a fare dopo oltre 35 anni di carriera non è poco.
Se poi raggiungi l’obiettivo mantenendo una coerenza artistica, suona alle orecchie più che piacevole.
A parere del sottoscritto fra tutte le creature dove il leader e mastermind Micheal Voss ha messo mano, davvero tanti i progetti in cui è stato coinvolto, i Mad Max rimangono il migliore, per qualità e coerenza.
Se in passato si sono avvicinati a sonorità AOR, ora abbandonate, è stato anche per via di tematiche cristiane le quali ogni tanto riappargono nei loro testi e rendono i brani più piacevoli da ascoltare/leggere e meno saturi di clichè.
I riff e i soli del’axeman Jürgen Breforth coadiuvato come sempre dallo stesso Voss funzionano e sono davvero ispirati come nel caso del singolo “Hurricaned”, sfuriata hard and heavy davvero convincente.
In questo “Stormchild Rising” non regnano originalità e picchi di massima ispirazione, ma passione e capacità artistiche coabitano dando vita a brani immersi in Riff ottantiani alternati a ritmiche serrate e melodie volutamente catchy, ruffiane ma per nulla scontate o fastidiose.
Due lati della stessa medaglia, hard and heavy tedesco alternato a melodie americaneggianti (non a caso in scaletta è presente una cover dei Rough Cutt di Paul Shortino, “Take Her”).
Se “Talk to the moon” cerca l’immediatezza e l’orecchiabilità, “Ladies and Gentleman” spiazza con la sua falsa partenza con arpeggio da ballad per poi virare su un mid tempo teutonico deciso che mi ha riportato alla mente qualcosa dei vecchi Jaded Heart.
Manca la ballad, e forse è meglio cosi.
Meglio lasciarsi trascinare dal riff ipnotico di “Mindhunter”, molto dokkeniana, piuttosto che da un lento che non sa di nulla come spesso capita di ascoltare.
La palma di brano migliore del lotto la consegno a “The Blues ain’t no Stranger”, dove l’interpretazione di Voss, intensa, sentita, unita a una struttura musicale aggressiva e diretta ne fa uno di quei pezzi simili a tanti altri ma ben interpretati che riascolti sempre con piacere.

Quindi com’è questo “Stormchild Rising” ?
E’ un ottimo disco, siamo nel 2020, di fronte a coerenza e qualità, a personalità senza plagi, non possiamo fare altro che ascoltare il nuovo dei Mad Max con piacere e un po’ di sano headbanging.

© 2020, Yuri Picasso. All rights reserved.

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