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Mike Tramp – Second Time Around – Recensione

30 Maggio 2020 7 Commenti Denis Abello

genere: Rock
anno: 2020
etichetta: Target Records

Tracklist:

“All Of My Life”
“The Road”
“Anymore”
“Come On”
“Between Good And Bad”
“Lay Down Your Guns”
“Highway”
“No Tomorrow”
“Back To You”
“When She Cries”

Formazione:

Mike Tramp: Vocal, Electric & Acoustic Guitar, Piano
Oliver Steffensen: Main Guitar all songs
Claus Langeskov: Bass
Morten Hellborn: Drums
Soren Andersen: Additional Guitar
Jay Boe: Hammond B-3
Marcus Nand: 12 String Acoustic Guitar, 1st solo on “Back To You”
Emily Garriock Langeskov: Backing Vocals
Lars Rahbek Andresen: Piano on “Highway”

 

Tanto è cambiato nella carriera (e forse nella vita) di Mike Tramp dai tempi in cui ha conosciuto la notorietà grazie allo splendido melodic/arena rock dei White Lion che proprio grazie alla sua suggestiva voce e alla chitarra di un certo Vito Bratta ha saputo tanto regalare a chi ama questo genere.
Ebbene, dicevamo, tante cose sono sicuramente cambiate, la sua voce compresa, che da quel timbro limpido e pulito che abbiamo amato con i WL è passato ad uno più profondo e tagliato a mettere bene in vista ferite e rughe che una vita inevitabilmente lascia sulla pelle… e sulla voce… ma sotto quelle rughe e ferite la sua voce è sicuramente ancora (o forse anche più) in grado di emozionare.

Così da quel Cobblestone Street del 2013 si sono susseguiti una serie di album (Museum – 2014, Nomad – 2015, Maybe Tomorrow – 2017, Stray From The Flock – 2019) in cui si è andata sempre più a tracciare la linea rock cantautorale di matrice americana che segue il nuovo prolifico corso di Mike… e questo Second Time Around non fa che continuare a zappare nello stesso terreno ferile.
Ci troviamo quindi di fronte a dieci brani di rock nudo in cui voce e chitarra (soprattutto acustica) viaggiano a braccetto su testi molto intimi, personali e che lasciano dietro di se un’essenza di reale e vissuto, che forse però a differenza dei primi lavori di questo nuovo corso porta con se un certo alone più ottimista (All of My Life, Come On, Beetween Good and Bad, Highway) tanto da arrivare a buttarsi su un quasi melodic hard rock dal refrain mainstream sulle note di Back To You. The Road è forse invece il brano più intimista e viscerale mentre Anymore e la conclusiva When She Cries tracciano la linea più soffusa e sentimentale di questo lavoro.

IN CONCLUSIONE

Partiamo con il dire che una voce come quella di Tramp già di per se è un successo a prescindere… quindi, i discorso è, quello su cui viene usata questa voce vi piace oppure no? A me piace, un album che si ascolta con piacere e che permette di staccare la spina (elettrica) a chi trangugia dosi di hard rock o di fare una retrospettiva personale a chi solitamente è dedito ad un AOR solare e speranzoso. Quindi, a meno che non viviate solo di hip hop o rap estremo, sicuramente merita un ascolto per la qualità intrinseca del prodotto!

© 2020 – 2022, Denis Abello. All rights reserved.

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