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06 Aprile 2020 3 Commenti Massimiliano MaxAor Carli
In una recente intervista con Tom Cridland di Greatest Music Of All Time, al co-fondatore dei Dokken, Jeff Pilson, è stato chiesto di nominare alcuni dei suoi dischi preferiti su cui è apparso nel corso della sua ormai lunga carriera di oltre quattro decadi.
“Se c’è un mio disco preferito coi Dokken direi senz’altro Tooth And Nail del 1984, se non altro perché eravamo davvero ancora molto affamati”, ha risposto il musicista. “E’ un lavoro piuttosto grezzo, ma c’è tantissimo ottimo songwriting lì. Non è l’album con il miglior sound che abbiamo mai fatto, perchè abbiamo anche dovuto fare un controllo dei danni, dal punto di vista sonoro. Ma c’è qualcosa di molto reale e proprio di molto affamato, come ho detto. Ci sono un’energia e un’angoscia che non abbiamo più eguagliato. Quindi è probabilmente la release di cui sono più orgoglioso, anche se ce ne sono altre di fantastiche. Under Lock And Key (1985), per esempio, è stato grandioso; poi nel 1999 abbiamo registrato un disco intitolato Erase The Slate di cui sono molto, molto orgoglioso, con Reb Beach alla chitarra. Un album favoloso. Poi c’è stato un disco coi DIO, Strange Highways (1993), che penso ancora sia un lavoro enormemente sottovalutato, perché quando è uscito, la gente si aspettava un Dio più tradizionale, e penso che nel tempo le persone abbiano imparato ad apprezzarlo di più. Ma quello fu un periodo davvero ispirato, e lavorare con Ronnie a quel punto fu essenziale per me. E la chimica di quella band, con quel songwriting, beh…era una formazione incredibilmente potente!”.
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