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24 Aprile 2020 2 Commenti Denis Abello
genere: melodic hard rock
anno: 2019
etichetta: AOR Heaven
Tracklist:
01. Can’t Love A Memory
02. Bowl Me Over
03. Nothing Lasts Forever
04. Every Step Of The Way
05. Summer Nights
06. All My Love And Hopes For You
07. This Isn’t The End
08. Drive Just Drive
09. Roll The Dice
10. Keep The Faith
11. Unbroken
Formazione:
Carl Dixon - voce
Robert Boebel - chitarra
Mark Santer / Dylan Gowan - batteria
Hutch Bauer - basso
Uscito alla fine del 2019 e passato praticamente inosservato il nuovo album solista di Carl Dixon (Coney Hatch, The Guess Who, April Wine) merita di essere ascoltato. Dopo un album country (Whole ‘Nother Thing – 2017) e uno di canzoni di Natale (Snow – 2013), Dixon torna “a casa” con un album di sano melodic rock / hard rock. Ritorno che pensiamo sia merito anche della sua collaborazione con Robby Böbel (Frontline, Phantom V) per questo nuovo Unbroken!
Unbroken è un album molto sincero e con pezzi probabilmente sentiti dallo stesso Dixon pur non proponendo nulla di eccezionalmente innovativo. Grazie però alla voce espressiva di Dixon e all’ottimo lavoro di chitarra di Boebel (già, quasi tutte le chitarre sono a cura di quest’ultimo e non di Dixon come forse in tanti si sarebbero aspettati) questo Unbroken si eleva per esecuzione e qualità dei pezzi.
Lo stile dell’intero album si può fondere sulle carriere sia di Dixon e dei suoi Coney Hatch che di Boebel e delle sue vicissitudini nei Frontline e ultimamente nei Phantom V… e proprio se vi sono piaciuti questi ultimi difficilmente rimarrete delusi da questo Unbroken, anche se qui i brani risultano meno diretti e più personali come le introduttive Can’t Love A Memory e Bowl Me Over o ancora All My Love And Hopes For You o This Isn’t The End.
Non mancano comunque brani più affilati come Drive Just Drive o radiofonici come Keep The Faith. I due attori principali (Dixon e Boebel) si fanno sentire eccome e mettono il loro marchio (vocale per il primo e chitarristico per il secondo) su ogni pezzo e lo fanno con gusto e dovizia proprie di artisti ormai navigati.
Un album quindi che merita un ascolto e che pecca solo sul fronte della produzione, non in grado forse di esaltare come dovrebbe il lotto di pezzi proposti, cosa che purtroppo fa inevitabilmente perdere qualche punto al risultato finale, ma come dicevano, se amate le belle voci, gli album personali e le chitarre di qualità… qui non sbaglierete il colpo.
© 2020, Denis Abello. All rights reserved.
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