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Report concerto Bonfire “Temple Of Lies Tour 2019” Slaughter Club 20/12/2019

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Report concerto Bonfire “Temple Of Lies Tour 2019” Slaughter Club 20/12/2019

13 Gennaio 2020 0 Commenti Denis Abello

report a cura di Lorenzo Mandirola
foto a cura di Daniele Marchese

In una fredda e piovosa serata di fine anno dove le feste natalizie incombono con annesso stress da corsa olimpionica agli ultimi regali destinati ad amici e parenti il bisogno di staccare la spina da tutto è forte, e cosa c’è di meglio di un bel concerto hard rock alla vecchia maniera? assolutamente niente se siete dei rockers impavidi e legati alla grande tradizione del genere.
A portare il fuoco nella periferia milanese ci pensano i redivivi Bonfire, un nome entrato nella storia dell’hard & heavy europeo che da ormai 40 anni è un sinonimo di qualità e continuità, nonostante gli innumerevoli cambi di formazione che hanno quasi sempre rinvigorito il percorso dei nostri capitanati dal chitarrista Hans Ziller, leader indiscusso della band teutonica.
Dopo la spiacevole esperienza che li ha visti protagonisti al Clusone Rock del 2016 a causa di alcuni atteggiamenti poco professionali che causarono il licenziamento da parte dell’allora vocalist David Reece, lo scetticismo di molti si è visto parecchio, influendo sulla scarsa affluenza dovuta non solo alle cattive condizioni climatiche.
La serata è aperta da tre gruppi italiani di assoluto livello: i Saints Trade impegnati con la realese party del nuovo album “Time To Be Heroes” e a seguire i più datati Wheels Of Fire e Soul Seller autori di uno show coinvolgente e sentito dai presenti.
Ma ecco che scoccano le ore 23 e le luci si abbassano, i Bonfire sono finalmente on stage! Il nuovo vocalist Alexx Stahl si presenta al pubblico italiano in forma smagliante e sfodera tutta la sua potenza vocale nella opener “Temple Of Lies” che porta il nome dell’ultimo disco uscito lo scorso anno, un brano tiratissimo e con chiare influenze metal, si prosegue con le classiche “Never Mind” e “Don’t Touch The Light”, degli autentici inni che hanno fatto la fortuna della band. L’impressione iniziale data dall’arrivo degli ultimi innesti Alexx Stahl ed il batterista Andrè Hilgers è di assistere finalmente ad un gruppo coeso e perfettamente in sintonia dopo l’abbandono da parte dello storico cantante Claus Lessmann che causò l’unico inciampo di una lunghissima e prolifica carriera.
Ma torniamo al concerto, tocca alla più recente e cadenzata “Under Blue Skies” fare da ponte alla bellissima “Praying 4 A Miracle”, uno di quei pezzi scritti apposta per essere suonati live con quel chorus dove la melodia regna sovrana, “Lonely Nights” e “Give It A Try” fanno riprendere il fiato al buon Alexx regalando uno tra i momenti più intensi dello spettacolo, si sa, le ballads sono sempre state il fiore all’occhiello dei nostri che hanno saputo apprendere al meglio la lezione dai maestri Scorpions, con “Hard On Me” si ritorna in pista dando un bello scossone alle poche donzelle presenti invitate da Alexx a muoversi sulle note di uno dei loro brani più sbarazzini e manifesto del clima losangelino che i Bonfire hanno respirato alla fine degli anni ottanta.
Si Prosegue con l’accattivante “Crazy Over You”, catchy ed efficace, seguita dalla granitica “Sword & Stone”, pezzo scritto all’epoca da Desmond Child e Paul Stanley dei Kiss finito poi sulla colonna sonora del film Shocker di Wes Craven. “Stand Or Fall” è l’ultimo brano eseguito in scaletta tratto dal recente Temple Of Lies, un concentrato di energia e riffs muscolari per un metal anthem coi fiocchi.

C’è anche spazio per una cover, si tratta della cinematografica “Burning Heart” dei veterani Survivor, un cult per gli amanti dell’AOR da classifica, qui eseguita in chiave hard rock con un Alexx Stahl convincente e sempre sul pezzo, non ci sono più dubbi sul fatto che il suo ingresso abbia rappresentato la scelta migliore che i tedeschi potessero fare per ridare nuovo spolvero al marchio Bonfire.
Da questo punto fino alla fine dello show sarà un susseguirsi di grandi hits storiche come la sgargiante “American Nights”, una vera e propria dedica d’amore all’attitudine sognante dei rockers ottantiani, “Tony’s Roulette” segnaun altro tra i momenti più alti della serata, mentre “Can’t Break Away” tratta dal disco Glorious del 2015 si rivela molto più efficace in queste vesti più metalliche che il gruppo ha deciso di indossare con le ultime uscite.
“Sweet Obsession”, “SDI” e l’incendiaria “Ready 4 Reaction” compongono il trittico delle meraviglie per ogni fan del falò che si rispetti, ed ecco arrivato il momento della magia romantica di “You Make Me Feel”, una ballata ricca di pathos e passione che avrebbe fatto la fortuna di molte bands dell’epoca, compresi i leggendari Scorpions che in quanto a lenti hanno sempre avuto ben pochi rivali.
La chiusura dello show è affidata a “Champion”, ed è proprio il caso di dirlo, in quella sera di dicembre i Bonfire si sono congedati come dei veri e proprio campioni dell’hard & heavy che nonostante un percorso irregolare avuto soprattutto negli ultimi anni hanno deciso di rimettersi in pista dando vita ad una seconda fase di carriera che si sta rivelando davvero avvincente, grazie soprattutto all’ugola di Alexx Stahl passato dalla piccola realtà di una cover band ad uno dei nomi più rilevanti del panorama europeo e internazionale. Noi ci auguriamo che questa formula continui a funzionare negli anni apportando la stessa qualità che ha sempre permesso ai Bonfire di confrontarsi ad armi pari coi grandi della scena, la buona notizia sarà che i nostri torneranno con un nuovo album intitolato “A Fistful Of Fire” la cui uscita è prevista per la prossima primavera, che il sacro fuoco teutonico possa ardere in eterno!!!

© 2020, Denis Abello. All rights reserved.

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