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FIGHTER V – FIGHTER – recensione

10 Gennaio 2020 29 Commenti Giulio Burato

genere: Melodic Rock
anno: 2019
etichetta: Rock Attack Records

Tracklist:

01. Dangerous
02. Frontline
03. Heat of the City
04. Fighter
05. Can't Stop the Rock
06. There She Goes
07. Headlines
08. Looking for Action
09. City of Sinners
10. Into the Night
11. Save Your Love for Me
12. Turn It Up

Formazione:

Dave Niederberger (voce)
Marco Troxler (chitarra)
Luca Troxier (basso)
Lucien Egloff (batteria)
Felix Commerell (tastiere)

Contatti:

https://www.fighter-v.com/

 

Dalle ceneri degli Hard Dryer ecco nascere i Fighter V, band elvetica al primo full-lenght con la nuova nomea.
L’album intitolato semplicemente “Fighter” è uscito lo scorso 11 ottobre tramite Rock Attack Records ed è composto di dodici canzoni con chiari riferimenti all’anno ’80 ma con uno sguardo moderno rivolto a band attuali come H.e.a.t. accostamento, quest’ultimo, quasi naturale vista la presenza di Jona Tee alla produzione e di Tobis Lindell al mixaggio.

Si parte col bel singolo “Dangerous”, ricco di tastiere, come in tutta la durata della release, e la frizzante “Frontline”, canzoni che abbracciano le sonorità scandinave care ai già menzionati H.e.a.t e ai Brother Firetribe. La terza traccia “Heat of the City” sembra figlia del debut-album di un certo Bon Jovi. Paragone scomodo ma che rende l’idea di come questi ragazzi abbiano quel (retro) gusto naturale rivolto a grandi band del passato.
Il title-track ha un approccio diverso rispetto alle coordinate ascoltate sino ad ora; un approccio quasi solenne nel ritornello che mi rimanda a gruppi come Dare e i Magnum anche se la sua costruzione è più semplice e immediata.
“Can’t Stop the Rock” è lo stereotipo della canzone di facile presa e che entra subito in circolo; lo stile ricorda gli H.e.a.t degli inizi. Semplice ma efficace. Le successive “There She Goes” e “Headlines” sono frizzanti e allo stesso tempo sono quanto di più simile ascoltato in numerose canzoni glam/rock degli anni ’80, ricche di tastiere e di un apprezzato sax nella seconda delle due tracce.
“Looking for Action” dall’esuberante lavoro alle pelli di Lucien Egloff strizza l’occhio ai Van Halen in alcuni passaggi di chitarra. Canzone con ritmo ed energia.
“City of Sinners” è il primo singolo con tanto di video che si fa anche apprezzare per la presenza di una DeLorean (“Ritorno al futuro”) con cui siamo nuovamente trasportati nella golden-era del rock melodico. Canzone che però non digerisco come singolo apri-pista di “Fighter”.
La successiva “Into the night”, un po’ banale, è un altro passaggio convenzionale marcato anni’80, “over and over again”.
Aria di Cinderella nel bel lento “Save Your Love For Me”, ben interpretata dalla voce graffiante di Dave Niederbeger che, in alcuni passaggi, non appare così a suo agio dietro al microfono; la voce è, infatti, l’unico elemento su cui aprirei una discussione “social”.
La sbarazzina “Turn it Up” finisce un debut-album molto interessante.

IN CONCLUSIONE

Dai primi Bon Jovi agli H.e.a.t degli esordi; è da questo filone musicale che prendono spunto gli interessanti svizzeri Fighter V con il semi-omonimo album “Fighter”, passato quasi inosservato nell’anno che si è appena chiuso.
Da ascoltare e da tenere d’occhio in futuro.

© 2020, Giulio Burato. All rights reserved.

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