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Recensione

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The Darkness – Easter Is Cancelled – Recensione

15 Ottobre 2019 8 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2019
etichetta: Cooking Vinyl

Tracklist:

01. Rock N Roll Deserves To Die
02. How Can I Lose Your Love
03. Live ‘Till I Die
04. Heart Explodes
05. Deck Chair
06. Easter Is Cancelled
07. Heavy Metal Lover
08. In Another Life
09. Choke On It
10. We Are The Guitar Men

Formazione:

Justin Hawkins – voce, chitarra
Dan Hawkins – chitarra
Frankie Poullain – basso
Rufus Tiger Taylor – batteria

 

Easter Is Cancelled, il nuovo album degli inglesi The Darkness, nasce – con la solita sagace ironia che contraddistingue lo spirito compositivo del gruppo – in un universo parallelo, dove Cristo è sceso dalla croce e ha rivoluzionato il mondo con i suoi superpoteri. “La Pasqua è cancellata perché Cristo non è morto. Questo disco è la risposta a chi considera il rock espressione del potere di Satana. Abbiamo voluto dimostrare che si tratta invece della musica di Dio” (fonte: https://www.rollingstone.it), sono le parole utilizzate dall’inconico frontman Justin Hawkins per descrivere l’ardito concept di questo platter, in un vero atto di coraggio, perchè – afferma sempre il leader – “quando tiri in ballo Gesù, le cose si complicano terribilmente. Puoi scimmiottare persino Ziggy Stardust, ma se tocchi Cristo si torna indietro di quarant’anni”.

Ascoltiamolo allora questo album ambizioso, che gioca con furbizia tra ironia e serietà, e tra universi paralleli e società attuale, sfruttando un songwriting ormai rodato e maturo che scimmotta (ma in perfetto stile The Darkness) gli stili dei grandi mostri sacri dell’hard rock mondiale, su tutti Queen e Thin Lizzy, e dei moderni come Muse e Tenacious D.

Sembra essere stato rubato proprio alla band di Jack Black il brano di apertura (e primo singolo dell’album) Rock N Roll Deserves To Die, una buffissima invettiva contro il rock moderno che, a detta del gruppo, meriterebbe persino di morire per come è mal interpretato (i musicisti rock odierni sono definiti come ‘ciarlatani pieni di tatuaggi e senza cicatrici’). Musicalmente, la canzone gode di arrangiamenti davvero molto curati, di ottimi acuti in falsetto del sempre istrionico Justin Hawkins, con il fratello Dan sugli scudi alla chitarra e la sezione rimica di Frankie Poullain e Rufus Tiger Taylor pronta a esplodere di energia nel finale decisamente hard rock del brano.

Sensazionale poi How Can I Lose Your Love, una canzone colorata e divertente, perfetta per la dimensione live del gruppo, che ha dalla sua un bel refrain corale e ottime chitarre, con una ariosità e orecchiabilità di fondo che la candida a certa hit del disco. Successivamente, è molto ottantiana Live ‘Till I Die, canzone quasi-ballad AOR alla Foreigner mista all’hard rock classico di matrice inglese, che scivola via senza acuti particolari, ma priva di difetti interpetativi.

Il secondo singolo, e prima vera ballad, Heart Explodes necessita di qualche ascolto in più per iniziare a piacere veramente, ma le sue chitarre irish alla Thin Lizzy e il suo mood romantico/ribelle lo rendono assolutamente irrestibile, tutto da ascoltare e riascoltare. Deck Chair invece è una ridicola canzonetta in stile Queen, tra jazz e blues, appena arpeggiata e delicatamente arrangiata, che vede il frontman del gruppo piangersi addosso per aver perso la sua sedia a sdraio, portata via dal vento: chi mi cullerà ora tra i mari in tempesta della vita e del tempo? Esilarante.

Tempo di girare il disco (si, sto recensendo da vinile), ed ecco che il lato B della registrazione si apre con la title track Easter Is Cancelled. Il brano – bellissimo perchè ritmato, roccioso, sostenuto – ci riporta nei confini dell’hard rock più puro, e spiega il concept generale dell’album disegnando un modo totalmente caotico e confuso dopo la discesa dalla croce di Gesù e la sua robellione a Dio. Un pezzo da sballo, tra i più belli della carriera dei The Darkness al pari del seguente Heavy Metal Lover, che Justin ironicamente canta a una ragazza metallara di cui si è invaghito, accettandone in virtù dell’amore anche la passione per il death metal (sono più o meno celatamente citati i Cannibal Corpse e i Meshuggah) e per l’abbigliamento nero in generale, persino del pigiama. Da sbellicarsi dal ridere.

La rilassata e un po’ estiva In Another Life torna invece a giocare sulla teoria degli universi paralleli, narrando un amore che non si concretizza nella vita reale, ma che trova il suo disegno perfetto in un altro mondo di infinita dolcezza rock. Di contro, la più aggressiva Choke On It augura alla dolce metà di un amore non corrisposto di strozzarsi con le dolci parole d’amore che non ha voluto esprimere, e con i suoi suoni duri e crudi vuole essere in totale contrasto con la rilassatezza anche emotiva della precedente.
Infine, We Are The Guitar Men è la dichiarazione d’amore perfetta, rock ma in chiave un po’ folk, e un po’ Queen. E’ un inno all’amore sì, ma per la chitarra! Perchè, dice il gruppo, è lei l’unica capace di curare il dolore, di farci perdere il controllo, di completarci. E’ come un‘estensione della nostra anima. Non siete d’accordo?!

IN CONCLUSIONE

Bistrattati da molti dopo i loro primi due album di grandissimo successo, ma forse di poca integrità ed originalità musicale, i The Darkness si sono rimboccati le maniche e, dalla reunion in poi, hanno orientato tutti i loro sforzi nel tentativo di diventare non più solo una band divertente, ma anche un gruppo musicale a tutti gli effetti.

Con Easter Is Cancelled ora il cerchio si chiude. I The Darkness sono considerabili a tutti gli effetti come una band matura, di ampio talento tecnico ed esecutivo, brava a comporre brani ironici sì, ma strumentalmente solidi e compiuti.
Se poi non vi piace il falsetto di Justin, beh, su quello non ci si può fare niente. Ma Gesù, che album dannatamente bello hanno tirato fuori questi inglesi!!?
Ehi, non gridate al miracolo però, ve ne prego! Che da un altro universo qualcuno potrebbe anche sentirvi..

© 2019 – 2020, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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