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Dirty Shirley: Frontiers presenta il nuovo progetto di George Lynch e Dino Jelusick

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Dirty Shirley: Frontiers presenta il nuovo progetto di George Lynch e Dino Jelusick

30 Ottobre 2019 6 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Frontiers Music Srl presenta ufficialmente i Dirty Shirley, nuovo progetto con il chitarrista George Lynch (The End Machine, KXM, Lynch Mob, Dokken) ed il cantante/tastierista Dino Jelusick (Animal Drive, Trans-Siberian Orchestra).

L’album di debutto della band – il cui nome deriva da una delle prime canzoni che la coppia ha scritto insieme – copre un ampio spettro di stili. Si va dal Classi Metal a suoni più “tradizionali” orientati ai Lynch Mob, con anche alcuni accenni del primo lavoro dei Badlands. Il tutto contraddistinto dalla solita performance monstre di Lynch e dalla voce eccezionale di Jelusick, uno dei talenti più puri di questi ultimi anni. Il batterista degli Evanescence, Will Hunt, completa la formazione.

“Questo disco è stato realizzato in modo diverso da tutto ciò che ho fatto finora”, spiega Dino. “George ha jammato e mi ha inviato diverse versioni, ed io ho provato migliaia di melodie e di testi. E’ risultato fantastico e molto versatile. Dall’R&B e Rock ballads ad alcune melodie molto Heavy, roba Blues, Hard Rock, Rock’n’Roll, vibrazioni Grunge…tutto! Will era il batterista perfetto per questo progetto, potente e groovy. Ho registrato la voce mentre ero in Tour sul bus con la Trans-Siberian Orchestra, ogni sera quando avevamo un giorno libero. E l’abbiamo poi finito in Croazia. Dovete ascoltare tutto l’album per avere l’impressione completa, non solo i singoli. Ma il primo singolo vi colpirà sicuramente, quindi preparatevi!”.

“Fondamentalmente, questo disco è basato sui riff e sui groove della chitarra classica, ma è anche un infuso di tendenze eclettiche che sono inaspettate e stimolanti”, aggiunge George. “L’80 % del lavoro di chitarra su questo album è costituito da ritmiche, quindi volevo creare un arazzo sonico tridimensionale che completasse questi riff e gli accordi più elementari. Ho cercato di aggiungere un tocco in più a tutto. E’ stato poi anche divertente, perché quando l’etichetta mi ha avvicinato per fare coppia con Dino, per qualche motivo credevo che fosse un cantante Pop italiano. LOL. Quindi ho scritto alcune canzoni in quel senso, ahahah. Poi quando ho sentito di cosa si trattasse, sono dovuto rientrare in laboratorio e reinventare la cosa. Se Ronnie James Dio ed il giovane Coverdale avessero avuto un bambino, si sarebbe chiamato Dino!”.

La band sta attualmente esplorando l’opportunità di spettacoli dal vivo per il 2020. Nel frattempo, ecco il primo singolo del full-length (uscita 24 Gennaio), Here Comes The King.




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