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Recensione

75/100

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Roxy Blue – Roxy Blue – recensione

30 Settembre 2019 2 Commenti Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2019
etichetta: Frontiers Music Srl

Tracklist:

1. Silver Lining
2. Rockstar Junkie
3. Scream
4. Collide
5. Outta The Blue
6. Blinders
7. Til The Well Runs Dry
8. Human Race
9. How Does It Feel
10. What It's Like
11. Overdrive

Formazione:

Todd Poole – vocal
Josh Weil – bass
Scotty Trammell – drums
Jefferey Wade Caughron – guitar

Contatti:

https://roxybluememphis.com/
https://www.facebook.com/OfficialRoxyBlue/

 

Direttamente da Memphis – Tennessee tornano alla ribalta i Roxy Blue, band nata nel 1989 e capitanata da Todd Poole, dalle venature grezze e dalle sonorità tipiche di quel periodo del rock post anni ’80.
Ottima partenza con “Silver Lining”, dove si sente in modo preponderante l’influenza dei Velvet Revolver, con il suo riff forsennato e selvaggio, che impatta perfettamente e che mette subito in chiaro le sfaccettature dello stile della band. “Rockstar Junkie” si presenta sempre sulla stessa linea stilistica, con una ritmica sempre coinvolgente e ben strutturata dai vari strumenti ed esecutori. Se a livello testuale “Scream” risulta un po’ banale (pensiamo a quanti brani rock/metal conosciamo con questa tematica!), la parte strumentale presenta alcuni punti forti, come un interessante cambio di dinamica e un globale senso di coinvolgimento dell’ascoltatore.

Grande classico, l’immancabile lentone: “Collide” non ha nulla di più e nulla di meno di tutti i suoi fratelli partoriti dalla notte dei tempi del rock, con la sua atmosfera ovattata e raccolta. “Outta The Blue” è un brano grintoso e frenetico, urlato e scatenato, globalmente carino, che si tuffa imperterrito in “Blinders”, altro lento dolce e godibile. “Til The Well Runs Dry” pesta e attira sufficientemente l’attenzione, non eccellendo però in alcun modo. Con “Human Race” si percorrono strade insolite per questo lavoro, addentrandoci in atmosfere oscure e musicalmente crudeli, in ritmiche taglienti e in una prova vocale di Poole decisamente inconsueta. Un momento di tranquillità per rifiatare con “How Does It Feel”, una discreta e sentita ballad, e poi dritti senza pietà nella suadente e movimentata “What It’s Like”, tosta, sporca, anche se non pienamente originale. Ultimo sussulto dei Roxy Blue con “Overdrive”, complessivamente nulla di trascendentale, perfettamente allineato con lo stile dell’album della band, che mette la parola fine a un buon lavoro, non particolarmente fresco, ma sicuramente piacevolissimo all’ascolto.

© 2019, Alberto Rozza. All rights reserved.

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