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Recensione Gemma Sepolta

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Gemma Sepolta

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TATTOO RODEO – RODE HARD, PUT AWAY WET – Gemma Sepolta

26 Giugno 2019 6 Commenti Alessio "Sixx" Garzi

genere: AOR / Blues Rock
anno: 1991
etichetta: Atlantic
ristampe:

Tracklist:

Strung Out 4:17
Sweet Little Vikki 4:03
Been Your Fool 4:42
Everybody Wants What She's Got 3:20
Ain't No Reason Why 4:43
Let Me Be The One 4:56
Blonde Ambition 3:55
Love Shuffle 4:40
Shotgun Johnny 4:54
Tell Me Why 3:41
One Way Love 3:39
Down 4:46
Hard Like A Rock 4:10

Formazione:

Dennis Churchill-Dries - Vocals
Michael Lord - Keyboard
Richard Wright - Drums
Robert Berg - Bass
Rick Chadock – Guitar

 

Nati dallo scioglimento dei gloriosi White Sister, autori di due albums AOR a dir poco clamorosi (l’omonimo del 1984 e Fashion by Passion di due anni dopo), i TATTOO RODEO capitanati dal cantante / bassista Dennis Churchill-Dries decisero di intraprendere lidi più blueseggianti, riuscendo a mantenere un songwriting di altissimo livello, come testimonia il disco in questione. 13 canzoni (alcune delle quali vecchie demo dei tempi White Sister) magistralmente eseguite, da cui trasuda tanta classe ed un gusto melodico che rende questo album una perla nascosta, immeritatamente dimenticata dal storia della nostra musica preferita.

Le nuove coordinate musicali, rispetto alla band “madre”, sono evidenti già dalle prime note dell’opener “STRUNG OUT”: intro squisitamente country, ricorda quel mood proprio dei Warrant di Uncle Tom’s Cabin. L’andamento della song è infatti similare, anche se meno potente a livello chitarristico. La voce di Churchill-Dries è di un pathos assoluto e riesce ad esprimere grinta e passione tali da impreziosire una struttura musicale standard e portarla ad un livello superiore.

Ancora un breve intro acoustic blues per la successiva “SWEET LITTLE VIKKI”, canzone dal riff ritmato e quasi funky, il tutto ben miscelato ad atmosfere prettamente hard rock. Anche qui, soprattutto nel chorus si sente l’influenza dei Warrant oltre a quella dei Giant, grazie anche alla voce del singer che ricorda sia Jani Lane che Dan Huff.

La terza song è quella che mi ha fatto innamorare di questo gruppo. “BEEN YOUR FOOL” (uscita come singolo…il video è bellissimo!) è una ballad sofferta, passionale, che sa di whiskey e fumo. Il suo flavour bucolico, country, malinconicamente blues, mi ha accompagnato durante tante, forse troppe, serate simili a quelle che racconta. Domina suprema la voce di Churchill-Dries che esplode rabbiosa nel chorus, una voce che trasforma il tradimento in orgogliosa rivalsa, in prepotente voglia di riscatto dal dolore e dalla sofferenza. L’ho ascoltata un milione di volte e continuerò a farlo ogni qual volta sentirò quel bisogno impellente di rivincita. Da brividi.

EVERYBODY WANTS WHAT SHE’S GOT” è uno dei demo dei tempi White Sister e si sente. Rockeggiante e dal ritmo incalzante, ricorda i primi Cinderella a livello chitarristico ed anche nel chorus molto americano.

AIN’T NO REASON WHY” si riallaccia alle atmosfere blues di inizio disco, con piccoli accenni zeppeliniani, aprendosi in una semi ballad che alterna stacchi grintosi a momenti più rilassati, restando sempre ben ancorata ad un songwriting maturo e dalla profondità non comune. Altra song sofferta, seppur più leggera di “BEEN YOUR FOOL”.

LET ME BE THE ONE” si apre con piano da saloon che crea un atmosfera passionale e romantica. Le strofe sofferte cantate da Churchill-Dries esprimono la dignitosa eleganza di un cuore infranto. Altro must del disco. Una canzone d’amore non banale, una canzone appassionata che racconta l’amore come deve essere: quell’amore che non si ferma di fronte alle difficoltà e che cerca con tutta la forza possibile di risolvere i problemi quotidiani, di dare le risposte giuste ai dubbi che la vita ti pone davanti, che non si arrende di fronte a nulla, nemmeno alla fine di un rapporto. Una ballad d’altri tempi. Zero lustrini, tanto pathos.

BLONDE AMBITION” è tutta Whitesnake, col suo riff totalmente devoto a STILL OF THE NIGHT. Il ritmo e certi fraseggi chitarristici rimandano direttamente a certe soluzioni mid tempo dei Warrant di CHERRY PIE. Un hard rock deciso, ma pur sempre vocalmente melodico, per una canzone piacevolmente elettrizzante.

LOVE SHUFFLE” ci riporta sulle coordinate più saloon oriented: atmosfera divertita, fraseggi di piano honky tonk, armonica, per una rock and roll song davvero riuscita. Un gustoso mix di Rolling Stones, Black Crowes e Great White più blueseggianti.

SHOTGUN JOHNNY” è un mid tempo quasi heavy metal, guidata da un riff spaccaossa e da una chitarra ritmica martellante. Ha un appeal molto Skid Row. Particolari gli stacchi di archi verso la metà del pezzo, che riportano direttamente ai Led Zeppelin.

TELL ME WHY” si apre con un arpeggio di chitarra acustica nel quale si inserisce decisa la voce di Churchill-Dries, decisa a far esplodere la canzone in un chorus power AOR. Qui le inflessioni blues sono del tutto assenti. Qui parlano i White Sister. Pezzo incredibile, melodic rock cristallino, puro, ottantiano. Giù il cappello. Una canzone del genere sarebbe dovuta diventare un classico se solo…se solo fosse esistita una giustizia divina musicale!

ONE WAY LOVE” parte con un coro tipicamente bonjoviano e ci porta in territori hard rock classici a tal punto che con la mente ci sembra di viaggiare indietro nel tempo, lungo le assolate spiagge californiane. Bella sensazione.

DOWN” è un’altra ballad acustica ispirata, impreziosita dalla bellissima prova vocale di Churchill-Dries, che la rende gobilissima. Riporta alla mente il Bon Jovi solista di Blaze of Glory. Solo di chitarra tirato ed armonie vocali riuscite.

HARD LIKE A ROCK” è un honky tonk rock and roll elettrico, dal groove attraente e dal ritmo pulsante, che racchiude in sé tutte le caratteristiche del sound dei TATTOO RODEO. Pezzo divertente e degna chiusura di un album bello, forse un po’ troppo lungo per essere apprezzato nel suo complesso.

Un album che comunque andrebbe riscoperto e rivalutato, perché composto da ottimi pezzi, suonati con gusto e cantati egregiamente. Qualità dei musicisti che è garantita dal loro passato White Sister. Canzoni godibili, alcune clamorosamente belle, per un disco che vale la pena di essere ascoltato più e più volte, perché pieno di mille sfaccettature. Si va dal country rock, al blues, all’AOR più puro: un mix di stili marchiati a fuoco dalla classe di una band eccellente, per quanto sfortunata a livello di vendite. Era il 1991, l’inizio del declino di popolarità per un certo tipo di sound. Onore ai TATTO RODEO.

© 2019, Alessio “Sixx” Garzi. All rights reserved.

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