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26 Giugno 2019 6 Commenti Giulio Burato
genere: Melodic Rock
anno: 2019
etichetta: AOR Heaven
Tracklist:
01. You Want it, You Got It
02. Night Time City
03. Only A Heartache Away
04. Heart Go Wild
05. I Don’t Want To Live
06. Never Surrender
07. Heartbreak Suicide
08. In The Night
09. Bad Girls
10. Shot In The Dark
11.Wainting On You
Formazione:
Nick Hogg - bass guitar & keyboards
Rob Wylde - co-wrote, produced, and plays rhythm guitar
Pete Newdeck - drums
Philip Lindstrand – vocals
Marcus Thurston - guitars
Per la prima volta, da quando faccio parte del cast di MelodicRock.it (grazie Denis), sono a recensire due uscite discografiche consecutive di una stessa band.
Era il 20/08/2018 quando terminai la recensione di “Real world” dei Nitrate (qui la recensione), con riferimento alla copertina, con le seguenti, testuali parole:
“Al prossimo viaggio spazio-musicale”
Mai parole furono così azzeccate, visto che, oggi, tale viaggio riprende con “Open Wide”, in uscita il 21 Giugno via AOR Heaven col sempre prezioso lavoro di Harry Hess in fase di masterizzazione.
Sono passati pochi mesi ma l’ossatura della band è già cambiata rispetto al debutto del 2018. Lo zoccolo portante è formato ancora da Nick Hogg al basso+tastiere, Rob Wylde (Midnite City, Tigertailz) alla chitarra e in cabina di produzione e dal batterista Pete Newdeck (Midnite City, Eden’s Curse, Blood Red Saints, Newman). Subentrano in formazione l’ottimo Marcus Thurston (Vega) e Philip Lindstrand (Find Me, East Temple Avenue, Strong), sicuramente innesti di caratura.
Iniziamo con una curiosità; la traccia undici è la rivisitazione di “Waiting on You” che nel primo album mi lasciò perplesso per la presenza di un rullante elettronico; sarà una fatalità, ma quel pomo della (mia) discordia è stato magicamente tolto. Rivisitazione apprezzata, seppure meramente riempitiva.
L’album parte con due canzoni di buona fattura, frizzanti e ben costruite. “You Want it, You Got It” e la seguente “Night Time City” rappresentano al meglio “Open Wide”, un mix tra il precedente lavoro e quanto sentito nel recente passato con i Midnite City. Ebbene sì, se vogliamo discutere, potremmo parlare di quanto è sottile la differenza tra le due band capitanate da Rob Wylde. Le similitudini si percepiranno nell’intera durata della release; esempi evidenti sono la canonica “Shot in the Dark”, la semi-ballad “Only A Heartache Away” e l’orecchiabile “Bad Girls”.
La derivativa “Never Surrender” e il lento scolastico “In the Night” si contendono la palma di canzone meno originale. Infine, si apprezza l’energica “Heart go Wild”.
IN CONCLUSIONE
“Open Wide” riprende la scia lasciata dall’esordio “Real World”, aggiungendo un piglio più energico grazie all’innesto di Marcus Thurston alla chitarra. Un album di chiaro stampo ottantiano che ha le forme delineate da Rob Wylde e, volendo, dai suoi Midnite City.
A volte, lo “spalancare” di una bocca equivale a uno sbadiglio e altre a un ruggito; a voi, la scelta di cosa può raffigurare la copertina e il contenuto di “Open Wide”.
© 2019, Giulio Burato. All rights reserved.
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