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Recensione

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Michael Jessen – Bulletproof – Recensione

14 Maggio 2019 1 Commento Paolo Paganini

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2019
etichetta: MelodicRock Records

Tracklist:

1) Stand My Ground
2) Coming Home Tonight
3) Too Young To Die
4) Beautiful Life
5) Church Of Rock
6) Like A Game
7) This Generation
8) Lost Inside A Dream
9) Your Photograph
10) September 8

Formazione:

Göran Edman (Voce)
Michael Jessen (Chitarra)
Christoffer Hoås (Basso)
Mads Grunnet (Batteria)

 

Dopo il debutto risalente al 2014 con l’album Memories torna in pista il chitarrista danese Michael Jessen, accompagnato nuovamente da Goran Edman dietro al microfono.

Le dieci tracce che compongono il cd si rifanno ad un classico Hard Rock melodico di matrice nordeuropea in cui nessuno spazio è concesso ad originalità o improvvisazione. Si parte con Stand My Ground robusto hard rock che di certo non colpisce per audacia, immediatamente doppiato dalla seguente Coming Home Tonight anch’essa piuttosto scontata e poco coinvolgente. Quando il ritmo cala a livello di ballata le cose sembrano andare un po’meglio ed infatti Too Young To Die, pur non facendoci strappare i capelli, risulta piuttosto interessante. Beautiful Lie dalle tinte epiche mette in mostra un Edman in buono stato di forma mentre Church Of Rock torna a calcare i clichè del genere. Like A Game vorrebbe fare la voce grossa ma ci riesce solo in parte. This Generation e Lost Inside A Dream ripropongono sempre la stessa ricetta senza mai riuscire veramente a decollare. Saltando a piè pari Your Photograph passiamo alla conclusiva September 8, unico momento in cui si ha l’impressione di ascoltare qualcosa di veramente ispirato.

IN CONCLUSIONE

Un disco troppo piatto, privo di quell’acuto che potrebbero salvare almeno in parte un lavoro che di per sè fatica ad arrivare ad una stiracchiata sufficienza. In definitiva o siete veramente appassionati del genere per cui qualsiasi cosa esca sul mercato deve essere vostra o questo disco risulterà assolutamente inutile nella vostra collezione.

© 2019, Paolo Paganini. All rights reserved.

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