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04 Dicembre 2018 10 Commenti Alberto Rozza
genere: Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Frontiers Music
Tracklist:
1. Speedbag
2. Havana
3. Crooked Man
4. The Luxury Of Breathing
5. Bitter
6. Chasing Ghosts
7. A Painted Heart
8. Punchclown (Bonus Track)
9. My Beautiful Mess
10. Ink & Water
Formazione:
Jake E Lee - Guitars
Darren James Smith – Lead vocals
Anthony Esposito – Bass guitars
Phil Varone – Drums
Per gli amanti del classic hard rock, imperdibile appuntamento con il secondo album dei Red Dragon Cartel, super gruppo partorito dalla mente geniale del virtuoso ex – chitarrista di Ozzy Osbourne Jake E. Lee, autentica leggenda del rock targato anni ’80.
Sinuosa come un serpente, l’opening “Speedbag” si presenta subito all’ascoltatore come un brano di altissima qualità, inconfondibile e gradevole. “Havana” ha una cadenza coinvolgente, una ritmica aggressiva e da strada, perfettamente abbinata alla voce di Darren James Smith, suggestivo in ogni sua parte. Si passa rapidamente di virtuosismo in virtuosismo, arrivando alla superba “Crocked Man”, tosta e blueseggiante, pezzone nostalgico e dalla struttura musicale di altissimo livello. Con “The Luxury Of Breathing” si raggiungono nuovi orizzonti: psichedelica, folle, distorta, semplicemente rock, dotata di ogni optional e confort, un vero piccolo capolavoro. Gli animi si scatenano con “Bitter”, animalesca e tormentata, quadrata nella ritmica ma sfrenata del gusto e nello stile chitarristico, assolutamente godibile e crudele allo stesso tempo: una bomba. Introdotta da un crescendo strumentale, “Chasing Ghost” fa dell’intensità e della prepotenza le sue caratteristiche principali: complessivamente degna di nota la prova tecnica della band.
Le doti musicali vengono celebrate e messe in mostra in ogni brano: non fa eccezione l’introspettiva e lenta “A Painted Heart”, malinconica e cupa, originale e old school allo stesso tempo, dove spicca l’ennesimo solo superbo di un Jake E. Lee in stato di grazia. La bonus track “Punchclown” non presenta caratteristiche differenti dalla qualità e dal filone ricalcato dall’album, attestandosi come un buon pezzo canonico, dalla ritmica grossa e potente, divertente e orecchiabile. “My Beautiful Mess” presenta sonorità interessanti, eccellenti fraseggi di chitarra e atmosfere follemente psichedeliche. Passata la conclusiva “Ink & Water”, spiccatamente blues, pesantemente statunitense, ci troviamo di fronte a un lavoro di qualità indiscutibile, fresco e facilmente fruibile, che lascia un ricordo positivo nell’ascoltatore anche più esigente e che riporta in auge il nome di un grandissimo veterano del rock: ottimo prodotto!
© 2018, Alberto Rozza. All rights reserved.
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