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Recensione

85/100

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Kissin’ Dynamite – Ecstasy – recensione

18 Novembre 2018 10 Commenti Stefano Gottardi

genere: Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Metal Blade Records

Tracklist:

1. I’ve Got The Fire
2. You’re Not Alone
3. Somebody’s Gotta Do It
4. Ecstasy
5. Still Around
6. Superhuman
7. Placebo
8. Breaking The Silence
9. Waging War
10. One More Time
11. Heart Of Stone
12. Wild Wind (Bonus)
13. No Time To Wonder (Bonus)

Formazione:

Hannes Braun – voce
Ande Braun – chitarra
Jim Müller – chitarra
Steffen Haile – basso
Andi Schnitzer – batteria

Ospiti:

Anna Branner – voce, cori

Contatti:

https://www.kissin-dynamite.de
https://www.facebook.com/rKissindynamiterocks/

 

“Prima di ogni concerto ci raduniamo in cerchio, poggiamo ognuno la propria mano su quella di un altro e gridiamo: riportiamo in vita l’arena rock”! Così si è espresso il chitarrista Ande Braun in una recente intervista per un importante magazine britannico. Ed il nuovo disco dei suoi Kissin’ Dynamite, profeticamente intitolato Ecstasy, sembra proprio voler guardare ai grandi cavalli di razza del rock del passato. Cosa che a dire il vero la band già faceva agli esordi, nel 2008, quando tutti i membri erano soltanto degli adolescenti speranzosi (ma già sotto contratto major). Dopo un paio di interessanti, seppur acerbi, album, il combo tedesco ha proseguito la sua carriera accrescendo la propria fama fra gli appassionati di hard rock, ma perdendo punti per strada alla voce qualità. I CD infatti, a parte qualche buono spunto, lasciavano sempre un senso di incompiuto, uno stato di “vorrei ma non posso” perenne. Erano un po’ come il famoso alunno con le potenzialità che non si impegna fino in fondo con cui tutti abbiamo avuto a che fare (o siamo direttamente stati) ai tempi della scuola. Mancava un guizzo, adesso è arrivato.

Questa volta in cabina di regia s’è seduto Hannes Braun, cantante e fratello di Ande. Senza un produttore esterno, la band ha potuto per la prima volta fare di testa sua, decidendo anche per un cambio di etichetta e di manager. Il risultato è un disco che sprizza talento da ogni nota e la ricetta è semplice: riportare il sound su binari classicamente hard rock anni Ottanta, aggiungendo un tocco scan e una vena AOR e melodica alle composizioni. Il vero colpo di classe, però, è la cura prestata ai ritornelli: non che siano mai mancati, ma non sono mai stati così efficaci. I brani suonano freschi, e questa è un’altra freccia nel loro arco, mentre a livello di testi le critiche ad una generazione troppo schiava della tecnologia viste in Generation Goodbye, lasciano stavolta il posto ad un approccio più diretto ed old school. “I’m gonna burn this place away ‘cause there’ll be hell to pay” canta Hannes nell’opener e primo singolo “I’ve Got The Fire” e probabilmente l’essenza del disco è tutta concentrata in questo concetto: il momento è adesso. Non sembrano prendersi troppo sul serio né voler reinventare la ruota, i Kissin’ Dynamite, ma paiono divertirsi un mondo e a giovarne è il songwriting. Pezzi abbastanza classici come “You’re Not Alone”, “Ecstasy”, “Superhuman”, o un po’ più al passo coi tempi come “Somebody’s Gotta Do It”, “Breaking The Silence” e “One More Time” hanno una marcia in più, sono ispirati e restano in testa senza essere mai stucchevoli. L’atmosfera che si respira ascoltando questo album è grandiosa e i suoni potenti e cristallini garantiscono un’esperienza che vale la pena provare. Per i fanatici del formato fisico, la versione in digipack offre due brani in più (“Wild Wind” e “No Time To Wonder”) e un ricco booklet completo di testi, foto ed il resto del servizio fotografico della splendida modella di copertina.

IN CONCLUSIONE

Giunti al sesto album i Kissin’ Dynamite sembrano aver trovato la loro strada, partorendo il loro miglior disco di sempre.

© 2018, Stefano Gottardi. All rights reserved.

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