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Recensione

85/100

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Hearts on Fire – Call of Destiny – recensione

19 Novembre 2018 18 Commenti Paolo Paganini

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: Melodic Rock Records

Tracklist:

1. Hearts On Fire
2. Holding On
3. Dancing In The Rain
4. Ghost Of Yesterday
5. Lonely Eyes
6. Rainbow’s End
7. Falling Into You
8. Lost In Paradise
9. Live And Learn
10. Call Of Destiny

Formazione:

Jean Funes – Chitarra ritmica, solista e acustic (Sound Of Eternity)
Richard Andermyr – Voce e chitarra (Rian)
Joel Mejia – Drums

Ospiti:

Dennis Ward – Basso e Tastiere

Contatti:

https://www.facebook.com/heartsonfireband/

 

L’etichetta Melodic Rock Records mette a segno un gran bel colpo grazie al debutto di questa ispiratissima band. Gli Hearts On Fire nascono nel 2017 per volontà del chitarrista Jean Funes (Sound Of Eternity) che recluta il suo vecchio amico Joel Mejia alla batteria ed il promettente Richard Andermyr alla voce. Le 10 tracce di cui si compone il cd sono un distillato di energia e melodia ispirata a mostri sacri quali Whitesnake, Survivor, Journey ma soprattutto Def Leppard. Questi ultimi emergono in maniera netta soprattutto nelle prime due tracce.

L’opener Hearts On Fire e la seguente Holding On, vere e proprie gemme di questo lavoro, si ispirano chiaramente al guitar work di Adrenalize. Estremamente convincenti anche la power-ballad Dancing In The Rain e la pacata Gost Of Yesterday. Lonely Eyes si rifà al Paul Laine solista di Stick It In Your Ear mentre la seguente Rainbow’s End riporta alla mente la band di Jim Peterick. Già questo basterebbe per poter parlare di un ottimo disco ma i ragazzi hanno deciso che di scendere di intensità non se ne parla proprio ed eccoci quindi servita su un piatto d’argento la sognate Falling Into You (ripresa come bonus track acustica in chiusura) impreziosita da uno splendido solo di chitarra e da una prestazione vocale di tutto rispetto. Ancora su altissimi livelli la bonjoviana Lost In Paradise e il party rock di Live And Learn, mentre a chiudere il sipario ci pensa l’anthemica title track Call Of Destiny.

IN CONCLUSIONE

Un album sorprendente che ci regala una manciata di canzoni ispirate al miglior repertorio melodic rock di fine anni 80 senza mai risultarne delle mere copie e promuove gli Hearts On Fire come band rivelazione di questo 2018.

© 2018, Paolo Paganini. All rights reserved.

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