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11 Novembre 2018 2 Commenti Alberto Rozza
genere: Hard Rock/AOR
anno: 2018
etichetta: FreeMood
Tracklist:
1. Don’t Leave Me
2. Life Is A Game
3. Solitary Man
4. She’s A Liar
5. Against The Grain
6. Reason To Live
7. Who Is To Blame
8. Silent Cry
9. Never Too Late
10. Open Your Eyes
Formazione:
Jan Trbusek - Vocals
Jiri Doelzel – Guitars, Keyboards
Lubos Ferbas - Bass
Petr Konecny – Drums
Ospiti:
Mario Percudani - Guitar, Choir, Strings Arrangements
Dan Reed - Choir
Josh Zighetti - Choir
Giulio Garghentini - Choir
Alessandro Moro - Sax
Edoardo Giovanelli - Strings Arrangements
Contatti:
https://www.facebook.com/blacktigerband
http://www.blacktigerband.com/?lang=en
In uscita il primo super full length dei cechi Black Tiger, degni e fieri rappresentanti dell’hard rock dell’Est Europa, che hanno registrato e prodotto il loro lavoro negli italianissimi Tanzan Music Studio di Mario Percudani (Hungryheart).
L’intensità e la grande marca emotiva si fanno sentire sin dalle prime note di “Don’t Leave Me”, patinata, stellare e dolce: un’ottima apertura. “Life Is A Game” rincara decisamente la dose, tosta nella sua struttura serrata, gagliarda ma allo stesso tempo ariosa e velatamente malinconica, variegata e profonda. Molto introspettiva e struggente, “Solitary Man” è un lento travolgente, emozionale e sentito, dalla pregevole trama musicale. Ritmiche più grezze e rudi accompagnano “She’s A Liar”, potente e orecchiabile, che si riversa inesorabilmente in “Against The Grain”, brano veloce, graffiante, dal grandissimo impatto strumentale, diretto e sognante, con un apprezzabile solo di chitarra. “Reason To Live” è un pezzone arrembante, che porta l’ascoltatore a cime liete e solari, stupenda in tutte le sue molteplici sfaccettature. L’alternanza lento e spedito ci porta alla bonjoviana “Who Is To Blame”, vaporosa e sensuale, dalla sensibilità onirica. Con “Silent Cry” si raggiungono livelli di pathos altissimi, una classica ballata con tanto di pianoforte, canonica e superlativa. “Never Too Late” aggiunge poco al computo generale dell’album, mantenendosi nello stile della band, sempre ben delineato e definito. Sulle solenni note di “Open Your Eyes”, titanica e trionfale, cala il silenzio su questo ottimo lavoro d’insieme, che lascia ottimi ricordi e impressioni all’ascoltatore, soddisfacendolo globalmente e soprattutto lanciando la band verso un futuro quantomeno roseo.
© 2018, Alberto Rozza. All rights reserved.
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