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26 Ottobre 2018 9 Commenti Stefano Gottardi
genere: Rock 'n' Roll
anno: 2018
etichetta: Golden Robot Records
Tracklist:
1. Nothing But Trouble
2. Little Miss Crazy
3. Picture Thieves
4. Half Mast Blues
5. Young Modern Lightning
6. One’s Too Many
7. Louder Than Youth
8. Somebody’s Daughter
9. Can’t Kill The Truth
10. Take Back The Town
Formazione:
Leon Harrison - Voce
Matty Morris - Chitarra
Liam Shearer - Chitarra
Glenn Williams - Basso
Andy Nielsen - Batteria
Contatti:
http://www.thelazysband.com
https://www.facebook.com/thelazysofficial/
Il rock and roll è un tipo semplice e senza grandi pretese: si accontenta di pochi accordi, di qualche scapocciata e battuta di piede. Per concedersi non ha bisogno di essere portato a ristoranti di lusso su una decapottabile fiammante, gli va bene anche la pizzeria all’angolo su un “pandino” di battaglia pieno di adesivi. Lui è così, spontaneo e un po’ selvaggio, sicuramente fuori moda ma in ogni caso intramontabile. Lo sanno bene gli australiani The Lazys, che, anche per fare fede al loro nome di battaglia, hanno ben pensato di non spremersi troppo le meningi e mettere sul piatto un album che fa dell’immediatezza il suo punto di forza. Ma facciamo un passo indietro, presentando una band che forse non tutti ancora conoscono. Si formano nel 2006 in Australia, a Sydney per la precisione, e dopo tre EP nel 2010 pubblicano il full-length d’esordio Prison Earth. Tour dopo tour, accrescono la loro popolarità supportando artisti come Against Me, The Answer, Juliette And The Licks e, dopo aver suonato in Canada, decidono di trasferirvisi.
Nel 2014 esce un nuovo lavoro autointitolato prodotto da GGGarth Richardson (Red Hot Chili Peppers, Rage Against The Machine), al quale collabora anche il chitarrista dei Billy Talent, Ian D’Sa. Il rapporto si cementifica al punto di scrivere assieme il nuovo disco, Tropical Hazards, rilasciato da Warner Imprint HRD Records in Canada e da Golden Robot nel resto del Mondo. Il digipack contiene un booklet di 12 pagine completo di foto e testi, ed una volta estratto il CD dal supporto di plastica e inserito nel lettore si viene travolti da una scarica di rock’n’roll ad alto voltaggio che riprende e reinterpreta in chiave personale la lezione impartita dagli AC/DC. I primi due pezzi “Nothing But Trouble” e “Little Miss Crazy” sono anche i due singoli e video con cui è possibile farsi un’idea dello stile dei The Lazys semplicemente collegandosi a YouTube.
Scolpito dalle chitarre “fratelli Young-style” di Matty Morris e Liam Shearer, il sound è rafforzato da una sezione ritmica possente e marchiato a fuoco dalle vocals di Leon Harrison, vero e proprio cavallo di razza dietro al microfono. Forte di un songwriting che non cede mai il passo alla noia, Tropical Hazards è un disco tosto, graffiante e melodico, di quelli da sparare a tutto volume sperando che i vicini non chiamino la polizia. Difficile assegnare la palma del miglior brano: oltre ai due singoli sopraccitati spiccano “Picture Thieves” (dai grandi cori e ritornello), “Half Mast Blues” (anche qui con ottimi cori a metà strada fra Skid Row e Buckcherry) e “Can’t Kill The Truth” (una mazzata sui denti con un refrain che non esce più dalla testa!), ma non sfigurano nemmeno le canzoni dove la band prova un cambio di marcia. Ci riferiamo alla più lenta e al passo coi tempi “Young Modern Lightning”, all’altra stupenda lenta “Somebody’s Daughter” e anche alla conclusiva “Take Back The Town”, song sbarazzina, fra Sex Slaves e Bullets And Octane, di assoluto valore.
IN CONCLUSIONE
Un album che non cambia il corso della storia, ma che sicuramente non ambiva a farlo. Non ce ne sarebbe stato bisogno per apprezzarlo, e i The Lazys ne erano ben consci. Era sufficiente mettere assieme dieci pezzi che valessero il prezzo del CD e ci sono riusciti. E tanto basta.
© 2018 – 2019, Stefano Gottardi. All rights reserved.
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