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10 Ottobre 2018 4 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Pop Rock / Cinematic Rock
anno: 2018
etichetta: Insomniac Music
Tracklist:
1. Dancing on Broken Glass
2. My Dark Disquiet
3. False Kings
4. Fool’s Paradise
5. Standstill
6. The Sweet Escape
7. Moments Before the Storm
8. In a Perfect World
9. Angel
10. Choir of Cicadas
Formazione:
Marko Saaresto (vocals)
Olli Tukiainen (guitar)
Markus Captain Kaarlonen (keyboards & production)
Jaska Mäkinen (guitar)
Jani Snellman (bass)
Jari Salminen (drums)
Contatti:
http://www.poetsofthefall.com
Nati nel 2003 e da sempre guidati dal carismatico frontman Marko Saaresto, i finlandesi Poets Of The Fall festeggiano i loro 15 anni di carriera con la pubblicazione del loro ottavo disco Ultraviolet, uscito il 5 ottobre 2018 per la label Insomniac Music.
L’album si presenta come una continuazione di intenti rispetto al suo diretto predecessore Clearview (2016), che per primo aveva spostato il genere del gruppo verso un pop/rock ancora alternativo e cinematico, ma molto meno raffinato nello stile di quello composto dalla band nel suo forse migliore momento artistico (gli album Temple of Thought e Jealous Gods). Ultraviolet rimane infatti ancora perfettamente in bilico tra pop e rock moderno, ma questa volta lo fa con una vena da songwriters molto più solida ed articolata ripetto a quella recentemente mostrata, e con una produzione in studio nettamente superiore, che rilanciano il gruppo e rendono l’ascolto generalmente molto entusiasmante (complici anche i testi sempre poetici e magistralmente scritti).
Ecco allora che l’opener Dancing on Broken Glass (supportata nel singolo da un video davvero commovente, lo potete vedere a lato) ci ricorda ancora di che pasta sono fatti questi finlandesi, grazie a un brano emozionante, molto musicale, forte di un refrain da urlo e di una prestazione corale da 10 in pagella. Una vera hit, che trova nella seguente My Dark Disquiet un’altra ottima controparte, in una traccia dalla grande tensione esecutiva e dai tanti effetti di sfondo che la rendono certamente appagante per chi sente. Alla #3 troviamo poi il singolo False Kings, che esalta il talento artistico del cantante Marko Saaresto e punta i riflettori sulla produzione eccellente ad opera dell’anche tastierista Markus Captain Kaarlonen, seguita dalla ariosa composizione Fool’s Paradise che pare un estratto del pop rock moderno dell’album Jealous Gods.
Avanti poi con la chitarrina clean di Standstill, che fa da solida base a un motivetto molto orecchiabile e divertente, e con The Sweet Escape, che nella sua atmosfera prende un po’ spunto da quella Lady In Red che aveva dato tanta fama a Chris De Burgh. Gli ottimi alti e bassi di tensione esecutiva caratterizzano l’elettrico avvenire di Moments Before the Storm, con In a Perfect World che suona come il classico bel brano acustico, romantico e denso di sentimento, a cui il gruppo ci ha abituati fin dagli esordi. Sul finale, ecco il pop elettronico e tutto groove di Angel, che lascia spazio al poetico e delicato commiato di una Choir of Cicadas che, ricca di tastiere impostate ad organo, suona come un perfetto inno alla tranquillità e alla pace di tutti. Bella!
IN CONCLUSIONE
Ascoltando il nuovo album Ultraviolet abbiamo finalmente capito dove volevano andare a parare i Poets of the Fall dell’acerbo (ma piacevole) predecessore Clearview: verso un rock moderno e più semplice di quello mostrato in passato, più orecchiabile forse, ma soprattutto composto come perfetto punto di unione tra il genere e le sonorità del pop recente.
Ecco allora il disco che non ci aspettavamo: bello, tanto moderno, ben arrangiato, ottimamente prodotto, e mai scontato. Commerciale forse, ma con tanto stile.. da ascoltare e riascoltare.
© 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.
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