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21 Settembre 2018 8 Commenti Giulio Burato
genere: AOR / Pop Rock
anno: 2018
etichetta: Nuclear Blast
Tracklist:
01. This Time
02. Turn To Miami
03. Paralyzed
04. Sometimes The World Ain't Enough
05. Moments Of Thunder
06. Speedwagon
07. Lovers In The Rain
08. Can't Be That Bad
09. Pretty Thing Closing in
10. Barcelona 11. Winged And Serpentine
12. The Last Of The Independent Romantics
In questo periodo dell’anno si va al mare o si va in montagna; vista la calura delle ultime settimane penderei per la soluzione più rinfrescante che mi serve come metafora per scrivere la recensione.
In montagna si scala, si fa fatica ma poi si vedono dei luoghi e dei paesaggi unici. Ecco, recensire “Sometimes The World Ain’t Enough” è una bella montagna da scalare, ripida e tortuosa, ma che alla fine ci farà vedere qualcosa d’inaspettato.
Ci troviamo dunque dinanzi alla quarta vetta da conquistare, anzi alla quarta uscita discografica, tramite Nuclear Blast, del progetto nato come nome The Night Flight Orchestra, a solo un anno di distanza dall’ottimo “Amber Galactic”, nominato al Swedish Grammy Award nella categoria Best rock/Metal.
La base di questo nuovo album è la stessa del precedente; suoni patinati che viaggiano tra il pop e la disco music, tra il prog e il rock, con chiari riferimenti agli anni 70/80 e che ci riportano idealmente a dei mostri sacri come Styx, Boston, Queen, Toto, Kiss e chi più ne ha, ne metta.
Rimbocchiamoci dunque le maniche e si va.
Al primo passo effettuato, ci soffermiamo subito; “This time” è il bagliore della luce mattutina da ammirare ed è altresì un chiaro presagio sulla qualità dell’album. Suoni pomposi e crescenti che ci lasciano ammagliati con ritmi e melodie serrate. Ebbene sì, splendido inizio.
Si riparte in cammino verso “Turn to Miami”, canzone che sarebbe la potenziale colonna sonora di una rivisitazione della serie tv Miami Vice. Tastiere a fiumi per un pop rock che non da scampo. Non possiamo altro che essere “Paralyzed” dai suoni disco-funky e dalle orchestrazioni della terza traccia che diventa l’apri-pista della consecutiva title-track che è supportata da una certa vena AOR che innegabilmente ci riporta ai Toto. Con “Moments of Thunder” si percorrono territori pop con venature progressive che sfociano in un ritornello che si stampa facilmente in testa; la successiva “Speedwagon” scorre con brio e ci riporta allo stile degli E.L.O. di Jeff Lynne.
Si continua con “Lovers In the Rain”, un fantastico inno alle tastiere; intro ficcante per una canzone che potrebbe essere l’ideale colonna sonora in un viaggio estivo ed è un ulteriore conferma delle capacità melodiche di questi artisti: top song. Non da meno “Can’t be that Bad” che si innalza al cielo con un refrain stellare.
Giri funky e un cantato che fa pensare ai Kiss settantiani per “Pretty thing closing in”, impreziosita dalla presenza di un recitato femminile in Italiano.
Decima canzone e altro momento topico grazie alla carica che sprigiona “Barcelona”, un mix di sonorità AOR americane arricchite da cori che ci rimandano ai connazionali Abba.
Siamo vicini alla vetta; “Winged adn Serpentine” dalle streganti e soffuse atmosfere e la conclusiva “The Last Of The Independent Romantics”; il lento incedere iniziale, si apre, nella sua lunga durata, a diverse variazioni del tema con intarsi di chitarre e alle solite linee vocali che ci hanno accompagnato sino ad ora.
Lo spettacolo di questa release è di fronte a noi: vetta conquistata!
IN CONCLUSIONE
Come da premesse, dopo la fatica, arriva il momento di ammirare quanto conquistato nel lungo cammino di queste dodici canzoni. “Sometimes The World Ain’t Enough” è un’opera di prima fascia in questo 2018. Complimenti “The night flight orchestra” per una tacca segnata sulla fibbia delle vette musicali.
© 2018, Giulio Burato. All rights reserved.
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