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Recensione

70/100

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17 Crash – Hit The Prey – recensione

21 Settembre 2018 Comment Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Volcano Records

Tracklist:

1. Approaching
2. Lies
3. Can’t Touch
4. Don’t You Break My Life
5. Out Of It
6. Rum All Night
7. Scream My Name
8. In The Eyes Of A Woman
9. Brighter Day
10. Dead City
11. Hit The Prey

Formazione:

Ros Crash - Vocals
Frankie - Guitar
CJ "Black Dog" Guarne- Guitar
Lawrence Kaos - Bass
Phil Hill – Drums

Contatti:

https://www.facebook.com/17crash/

 

Attivi sin dal 2011, con un’attività live di altissimo livello, su e giù per la penisola italiana e in giro per l’Europa, ecco arrivare la nuova fatica dei livornesi 17 Crash, che propongono un gustoso hard rock di stampo “losangelesiano”.

Dopo il rapido intro “Approaching”, “Lies” ci travolge senza pietà, con un ritmo cadenzato e una grinta non indifferente. Le atmosfere si intensificano notevolmente nella sinuosa e coinvolgente “Can’t Touch”, musicalmente di rilievo, la quale si fissa in modo indelebile nella mente dell’ascoltatore. “Don’t You Break My Life” è complessivamente un buon pezzo, canonico nella struttura perfettamente cesellata, diametralmente opposta alla frenetica “Out Of It”, venata di blues e di sentimento, interessante nella sua freschezza. Non fatevi ingannare dal leggerissimo intro di pianoforte: “Rum All Night”, venato di malinconia, è un brano tirato, forte, in perfetto stile 17 Crash, un inno potente e deciso. “Scream My Name” picchia duro, con una trama ritmica granitica intervallata da una pregevole linea vocale. Ogni album hard rock ha la sua power ballad: “In The Eyes Of A Woman” possiede tutte le caratteristiche intrinseche del genere, mostrando un lato differente della band. “Brighter Day” passa rapida, senza troppi fronzoli, come la successiva “Dead City”, dalla melodia interessante e godibile, ma senza quella scintilla di furore che si può rintracciare in altri brani. Conclusione affidata alla title – track “Hit The Prey”, scoppiettante, euforica, superba traccia finale che saluta in maniera eccezionale gli ascoltatori, mettendo la parola fine su un lavoro di grande spessore, ben eseguito e azzeccatissimo nella collocazione di genere.

© 2018, Alberto Rozza. All rights reserved.

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