Recensione

Nitrate – Real World – recensione

20 Agosto 2018 4 Commenti Giulio Burato

genere: Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: Melodic Rock Records

Nella nutrita schiera di gruppi che costellano la galassia del melodi rock ecco apparire il nuovo corpo celeste chiamato Nitrate. Ideato da Nick Hogg (chitarre e tastiere) e con l’aiuto iniziale di Rob Wylde (Midnite City) in fase di stesura delle canzoni, il gruppo prende forma e composizione con i successivi innesti del vocalist Joss Mennen e del batterista Pete Newdeck (Midnite City, Blood Red Saints).
I Nitrate si ispirano alla lucentezza della “golden-era” del rock melodico (Def Leppard, Europe, Motley Crue, Bon Jovi e Guns N’Roses) e dall’influenza dei recentissimi Midnite City, il “Real world” è apparso il 20 Luglio tramite MelodicRock Records.
Masterizzazione a carico di Harry Hess (Harem Scarem). Artwork curato dal nostro connazionale Nello Dell’Omo.

Si inizia con “Wainting on You” che, metaforicamente, sa di evocazione al nuovo mondo, canzone dal buon appeal ed intarsiata da un rullante elettronico che accompagna il refrain: scelta apprezzabile o discutibile?
Su simili coordinate stellari la successiva “Crazy like you”, dall’impostazione semplice e che mi sa di deja-vu. Skip su “Attraction”. Un giro modulato di chitarra impreziosito da un cantato di buona fattura da il là al il primo vero raggio di sole della release. Una delle mie preferite.
“Insane” ci riporta su dei ritmi più briosi e disinvolti mentre le seguenti “Hot Summer Nights” ed il primo singolo “Crank Up The Weekend” ci rimandano ai recenti Midnite City; entrambe le canzoni infatti non sarebbero sfigurate nella tracklist di Rob Wylde & Co.
Altro bagliore all’orizzonte; ecco la catchy ed accattivante “Only You” che assieme alla ballad “Breathe” chiude il terzetto delle mie preferite. A completare l’opera il contagioso refrain di “Dangerous”, la frizzante “I’ll be there” e la cadenzata ma molto scolastica title-track.

IN CONCLUSIONE

La rotta spaziale tracciata dai Nitrate assomiglia idealmente a quella dei Midnite City; l’influenza i Rob Wylde è infatti ben radicata in diverse canzoni mentre su altre Nick Hogg & co. cercano di improntare qualcosa di maggiormente personale.
“Real World” risulta essere un debutto piacevole e con alcuni spunti interessanti.
Al prossimo viaggio spazio-musicale.

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