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Recensione

75/100

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Sunstorm – The Road To Hell – recensione

15 Giugno 2018 15 Commenti Giulio Burato

genere: Melodic Rock / Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Only the Good Will Survive
02. The Road to Hell
03. On The Edge
04. Blind the Sky
05. My Eyes on You
06. Future to Come
07. Everywhere
08. Resurrection
09. Calling
10. State of the Heart
11. Still Fighting

Formazione:

Joe Lynn Turner: Lead vocals
Nik Mazzucconi: Bass guitar
Simone Mularoni: Lead Guitar
Alessandro Del Vecchio: Keyboards
Edo Sala: Drums

 

Sunstorm è stato uno dei primi progetti musicali ideati da Serafino Perugino, fondatore di Frontiers Music. Correva l’anno 2006, anno in cui usciva il primo, ottimo self-titled album.
Seguirono poi i buoni “House of Dreams” nel 2009, “Emotional Fire” nel 2012 ed il più recente, un po ’deludente, “Edge Of Tomorrow” nel 2016.
Uscito l’8 Giugno, ovviamene con Frontiers, “The Road To Hell” è il quinto album della band capitanata dal leggendario e sempre-verde Joey Lynn Turner che si avvale, nuovamente, della collaborazione di un team tutto made in Italy, formato da Nik Mazzucconi (basso), Simone Mularoni (chitarre), l’inesauribile Alessandro Del Vecchio (tastiere) e da Edo Sala (batteria).

A livello musicale, “The Road To Hell” riprende lo stile del precedente album in cui le chitarre dominano la scena a discapito degli aspetti più AOR delle prime uscite discografiche.
Composto di undici canzoni, la release parte con due tra i migliori pezzi, energici e di buon impatto. “Only the Good Will Survive” dal ritornello ficcante e la title track dall’impostazione che mi riporta idealmente ai tempi d’oro dei cd di Y.J.Malmsteen. Altri bersagli centrati sono la melodica “Blind The Sky”, il semi-lento “Everywhere”, dove Joey ci ammaglia con un’ottima prestazione vocale, e l’accattivante “State of The Heart”, quest’ultima dalla base AOR, pompata e intarsiata di frammenti modernisti.
“Still Fighting”, “Future To come” e “Resurection” sono invece le canzoni più tirate che rendono evidente il cambio di stile rispetto agli albori. Peccato, infine, per l’assenza di una vera e propria ballad.

IN CONCLUSIONE

I Sunstorm dell’imprescindibile JL Turner tornano a galla e ridanno linfa a un progetto che sembrava aver perso le proprie coordinate musicali dopo “Edge of Tomorrow”.
A livello compositivo si assiste a un netto passo in avanti rispetto alla precedente uscita. Se i futuri passi porteranno lontani dalla “strada infernale”, la luce solare abbaglierà il nostro hi-fi.
To be continued…

© 2018, Giulio Burato. All rights reserved.

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