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11 Maggio 2018 1 Commento Marco 'Rokko' Ardemagni
genere: Classic Rock / Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Frontiers Music
Tracklist:
01. Hard Times
02. Over And Over
03. Spirit That Made Me
04. Into The Light
05. Bring It On Home
06. Days Since I Saw The Sun
07. Will You Wait
08. Break You
09. Come My Way
10. Were You Ever Mine
11. Too Far Left To Fall
Formazione:
Steve Broughton - guitars
Indy Chanda - bass
Gavin Mills - guitars
Phil Poole - vocals
John Willis - drums
Come confessa il drummer John Willis il vero asso nella manica della band è il vocalist Phil Poole che si unisce quando il quartetto è già musicalment formato (2 chitarre, batteria, basso). Senza perdere tempo si organizzano subito per esibirsi all’interno della (Dio la benedica!) nuova scena inglese Classic Rock con Stone Broken, Vintage Caravan, Electric Boys (maiuscoli!).
Il debut arriva nel 2016 (Suffer More) e riceve l’apprezzamento di mags UK come Powerplay e Fireworks, ma come sempre ciò che fa la differenza è la reputazione live e i nostri se ne costruiscono una bella solida.
DI COSA STIAMO PARLANDO: di Classic Rock venato (poco) di Blues e (tanto) di Sludge (accessibile), dannatamente contagiosi e prestanti, una sorta di Stoner Rock in salsa UK
I PEZZI ‘BBUONI’:
‘Hard Times’ vi si appiccica come una cozza (del Golfo di Napoli, per rendere merito ai nostri Frontiers)
‘Over And Over’ ovvero i Black Crowes come avrei voluto che suonassero (già all’epoca)
‘Spirit That Made Me’ picchia duro, mid tempo al limite dello Stoner..amore a prima vista!
‘Into The Light’ perfetto esempio di come va scritta una ballad nel 2018, intreccio di Evanescence e Ghost (il film), fantastica..
‘Bring It On Home’ un pugno in faccia, tributo a Mr.Hard Rock/Funk (vedere CITAZIONI sotto)
‘Will You Wait’ arpeggia come fossero gli Iron e la voce di Phil sa un po’ di Ted Neeley/Jesus Chris Superstar, altra prova maiuscola
‘Come My Way’ introdotta da un basso primattore e sottolineata da un chorus Desert Rock
‘Were You Ever Mine’ è composta nella bettola localizzata nel Desert di cui sopra, suoni conseguenti
‘Too Far Left To Fall’ per coloro che ancora dubitavano del bollino che ho appioppato loro alcune righe sopra
I PEZZI ‘NO BBUONI’:
cercateli altrove
LA VOCE: registro alto, in sospensione tra Nathan James/Inglorious ed Eric Martin/Mr. Big (non come timbrica, ma come soluzioni)
LE CITAZIONI: The Georgia Satellites, ZZ Top, Mr. Big, Inglorious, Spiritual Beggars, Glenn Hughes
IN CONCLUSIONE
Grazie al Cielo sono giovani, bravi e fanno ottima musica con ulteriori (pochi) margini di crescita
Faranno più che degnamente parte delle prossime edizioni dei FRF, quando non ci domanderemo più chi sarà l’headliner cartapecora di turno..perché saranno Questi e i loro Fratelli New Breed..
Così E’ Se Vi Pare..
© 2018, Marco ‘Rokko’ Ardemagni. All rights reserved.
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