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Recensione

82/100

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Dante Fox – Six String Revolver – recensione

06 Marzo 2018 5 Commenti Denis Abello

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2017
etichetta: AOR Heaven

Tracklist:

1. Firing My Heart
2. Lonely
3. Under The City Lights
4. A Matter Of Time
5. Still Remember Love
6. Lost And Lonely Heart
7. Remember My Name
8. All That I Need
9. I Can’t Sleep
10. How Do We Learn About Love
11. All That I Need (Bonus Acoustic Version)

Formazione:

Sue Willetts Manford - voce
Tim Manford - chitarre e cori
Alan Mills - basso
Eric Ragno - tastiere

Contatti:

www.dantefox.com
www.facebook.com/DanteFoxBreathless

 

Cercate un buon album di AOR con una gran bella voce femminile. Ok, fermatevi qui perchè lo avete appena trovato! Parliamo della voce bella e potente di Sue Willetts, frontwoman degli storici Dante Fox!
Band nata nel 1989 dall’incontro tra Sue ed il chitarrista Tim Manford (che diventerà poi suo marito). Una serie di validi pezzi pubblicati nei primi anni, ma la “storia scritta” dei Dante Fox si può dire che parta nel 1996 quando la band pubblica Under Suspicion per la Now & Then Records.
Altri quattro album sulle spalle (The Fire Within – 1999, Under The Seven Skies – 2007, Lost Man’s Ground – 2012 e Breathless – 2016) ed arriviamo a questo Six String Revolver, seconda uscita della band pubblicata per la AOR Heaven.

10 brani nel più puro stile AOR / Melodic Rock sorretti da cori catchy, ritmi brillanti ed un duo Sue Willetts / Tim Manford che se funziona nella vita come su questo disco non avrà problemi ad arrivare alle nozze di diamante.
Si parte allegri sulle note di Firing My Heart, bella voce, immancabile solo di chitarra, basso ritmato e via verso la successiva rilassata Lonely. Su brani più lenti come questo la band riesce nettamente a dare il meglio di se.
Da qui in avanti lo stile dell’album è già ben definito e non aspettatevi stravolgimenti, si corre quindi sul filo di briose mid tempo (vere colonne portanti di questo lavoro) come Under The City Lights, Still Remember Love, Lost and Lonely Heart, All That I Need (notevole!), I Can’t Sleep, How Do We Learn About Love. Si affondano gli artigli solo sulla più rocciosa Remember My Name, ma sinceramente non è il territorio della band e personalmente il brano che meno mi ha colpito. Al contrario della emozionante ballad strappalacrime A Matter of Time in cui la Sue si lascia andare a vocalizzi in grado di frantumare vetri e bicchieri… e questo si che è territorio in cui la band sguazza felice! Ottima!

IN CONCLUSIONE

Una bellissima voce femminile, un album che non sa cosa sia la parola “originalità” ma che se la gioca alla grande su classici stilemi del miglior AOR / Melodic Rock. Se amate le voci femminili, se amate gli album suonati bene, se amate il più classico dei classici “AOR sound“… qui c’è tutto quello che vi serve per 45/50 minuti di vero godimento!

© 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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