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29 Gennaio 2018 3 Commenti Lorenzo Pietra
genere: Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: AOR Heaven
Tracklist:
01. Another Freak
02. Live & Die
03. Wake Up
04. Exit Wounds
05. Something In Your Kiss
06. Love Hate Conspiracies
07. Arms Wide Open
08. Is It Over
09. Sometimes
10. Rise Again
11. Turn On The Night
Formazione:
Pete Godfrey – voce
Lee Revill – chitarra
Neil Hibbs – chitarra
Rob Naylor – basso
Andy Chemney – batteria
Ospiti:
Paul Laine
Steve Brown
Contatti:
Secondo studio album per gli inglesi Blood Red Saints, che dopo il debutto Speedway (qui la recensione) datato 2015 sotto Frontiers Records, tornano in questo inizio 2018 con il nuovo Love Hate Conspiracies ma con etichetta AOR Heaven. La formazione vede sempre Pete Godfrey alla voce, Lee Revill e Neil Hibbs alle chitarre, Rob Naylor al basso e Andy Chemney alla batteria, mentre il sound si sposta dall’Aor al Hard Rock , almeno nella prima parte dell’album che risulta decisamente più convincente.
L’energia dell’opener Another Freak scalda gli animi con la sua potenza, Live & Die e Wake Up non sono da meno con le chitarre a dettare il ritmo e il sound più duro sembra calzare perfettamente all’ugola di Pete Godfrey. A partire da metà album , con Something In Your Kiss si ritorna all’Aor del debutto con una buona song, molto Def Leppard style ma che porta l’album ad un momento di stallo. La title track Love Hate Conspiracies ha un piglio molto moderno, batteria che sembra campionata, il refrain molto a la H.e.a.t. è ottimo. Si continua con la power ballad Arms Wide Open, Aor con tastiere in sottofondo, una buona canzone con un bell’assolo finale, mentre la brillante Is It Over rialza il ritmo e grazie anche alla collaborazione nella scrittura con Paul Laine si sente parecchio, a mio avviso si tratta di una outtake dell’album dei The Defiants. Sometimes e Rise Again scivolano senza infamia ne lode, risultano buone e niente di più, Aor classico ma poco coinvolgenti. Tutto un’altra storia la bellissima Turn On The Night, fresca, brillante un melodic rock di ottima caratura, dove troviamo la penna di Steve Brown (Trixter).
IN CONCLUSIONE
Un buon disco, dove i Blood Red Saints non hanno ancora trovato una strada precisa. La prima parte hard rock promossa a pieni vota, seconda parte discreta e niente di più.
© 2018, Lorenzo Pietra. All rights reserved.
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