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25 Gennaio 2018 23 Commenti Giulio Burato
genere: Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: Frontiers Music
Tracklist:
01. Time
02. Freedom Finder
03. Virtual Reality Boy
04. Guns Ho (I Told You So)
05. Eye for an Eye
06. Tear Your City Down
07. Caveman
08. Wrecking Crew
09. Miss Summertime
10. Bad Bones
11. Klondike
Formazione:
Åge Sten Nilsen – voce
Erik Martensson – chitarra e backing vocals
Victor Cito Borge – basso
Jon Pettersen – chitarra
Lasse Finbråten – tastiere
Magnus Ulfstedt – batteria
Contatti:
Cari lettori eccomi a descrivere il primo viaggio dell’anno con destinazione una calda isola caraibica. Ohps! Credo proprio di avere sognato; l’unico ”viaggio immaginario” che oggi mi posso concedere è verso il nord dell’Europa, zona Scandinava, dove risiedono gli artefici del primo album targato 2018 che andrò di seguito a recensire.
Allacciamo dunque le cinture; la torre di controllo da “il via libera”; inizia il rullaggio in pista.
Sul volo a nome Ammunition abbiamo, in cabina di pilotaggio, Age Sten Nielsen, ex front-man dei WigWam, cantante di forte appeal nei paesi nordici, ed Erik Martensson poliedrico artista, fondatore degli Eclipse e guitar-man di altri progetti tra cui i Nordic Union e W.e.t. (in prossima uscita). Assistenti di questo ipotetico volo, quattro calibri da novanta: Victor Cito Borge, ex bassista dei TNT e Jack In The Box, il tastierista Lasse FinBraten (Circus Maximus), lo skinsman Magnus Ulfstedt (Eclipse) e l’eccezionale chitarrista, d’impostazione blues, Jon Petterson.
Decollo effettuato in perfetto “Time”, prima canzone dell’omonimo secondo album, successore di “Shanghaied”, datato 2015, che esce sotto la nostra Frontiers.
La partenza “roboante” continua con la seconda traccia “Freedom Finder”, che è anche il secondo singolo rilasciato. Intro cadenzato batteria/riff; canzone melodica e di grande impatto. Si continua con la moderna e scanzonata “Virtual Reality Boy”: altro pollice in su. Non è da meno la successiva Guns Ho (I Told You So), terzo singolo di recente uscita, carica di appeal festaiolo e che richiama i WigWam.
il quinto tassello dell’album, quasi per consuetudine Frontiers, è una ballad; ecco dunque “Eye for an Eye”, canzone che parte lentamente, per poi decollare nella parte finale. Inconfondibile lo stile di Erik nella stesura.
Si torna a pieno regime col riff d’effetto presente in “Tear Your City Down” canzone in cui Age Sten Nilsen si fa notare per una performance vocale che, a tratti, richiama un certo Joey Tempest .
Con la successiva “Caveman”, voliamo in territori ben noti agli Eclipse; dopo un brevissimo intro rullante entra in scena un potente riff. La settima traccia è infatti la più robusta dell’intero album, condita di un bell’assolo, dove si nota un energico urlo lanciato al cielo da un Age in bello spolvero.
Il fischiettio inziale di “Wrecking Crew” mi fa tornare alla mente la sigla di un telefilm degli anni ’80. Tralasciando la mia passione per le serie tv, ecco il primo singolo lanciato molti mesi fa. Una canzone divertente e melodica tanto da meritarsi il secondo posto nel Norwegian ESC Finale (Melodi Grand Prix) nel marzo 2017.
Siamo in fase di atterraggio con gli ultimi tre passaggi di un volo che non si è imbattuto in turbolenze. “Miss Summertime”, seconda ballad, calda e dall’impostazione eighties. Si passa poi a “Bad Bones” canzone da urlare a squarciagola; delle serie “come rendere efficace un ritornello semplicissimo”.
Atterraggio effettuato con la conclusiva “Klondike” da cui rubo una piccola strofa “…and it’s over now…”; canzone diversa dalle precedenti ma molto interessante, condita da brevi passaggi di chitarra in stile funky e da un finale con coro gospel.
IN CONCLUSIONE
Cari lettori, non so voi, ma in questo viaggio, io mi sono divertito un sacco.
Le canzoni del secondo capitolo targato Ammunition sono spassose e ricche di freschezza compositiva, un mix tra “WigWamania”che fu e gli ultimi Eclipse.
Age, Erik e gli altri componenti della band hanno tirato fuori un piccolo coniglio dal cilindro.
Vista le altitudini, non deludetemi: cercate di non farlo cadere a terra.
© 2018, Giulio Burato. All rights reserved.
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