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Recensione

83/100

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Pink Cream 69 – Headstrong – recensione

15 Novembre 2017 30 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

CD 1:
01. We Bow To None
02. Walls Come Down
03. Unite And Divide
04. No More Fear
05. Man Of Sorrow
06. Path Of Destiny
07. Vagrant Of The Night
08. Bloodsucker
09. Whistleblower
10. The Other Man

CD 2: Live recorded in Ludwigsburg 2013
01. Special
02. Talk to the Moon
03. Break the Silence
04. Do You Like It like That
05. The Spirit
06. Livin’ My Life for You
07. Wasted Years
08. Welcome the Night
09. Shame

Formazione:

David Readman – voce
Alfred Koffler – chitarra
Uwe Reitenauer – chitarra
Dennis Ward – basso
Chris Schmidt – batteria

Contatti:

sito ufficiale
pagina facebook

 

Mai scelta (del sottoscritto) fu meno azzeccata come quella di cenare (al FRF 2015) durante la loro esibizione. Se non fosse che consumai la cena nientepopodimeno che con la mia ex-collaboratrice (Rock Hard) Barbara, ci sarebbe stato da percuotersi le cosiddette alla Tafazzi maniera..fu un grande live set per una band compatta e organizzata, in grado di proporre melodia e cattiveria nelle giuste dosi..
Un po’ come quasi per tutti i tedeschi… di innovativo c’è poco, ma quello che sanno fare lo fanno bene, con precisione e cura..
E questo ‘Headstrong’ non si discosta affatto da tale destino… anzi, i tratti distintivi di cui sopra emergono con prepotenza e qualità..

A partire da questa recensione, anche per ragioni di sintesi (ormai tutti noi, nel fare qualcosa abbiamo la pazienza pari a quella che ha un cobra reale nel farsi pestare la coda!), cercherò di evitare il mio canonico screening ordinato e dilungato track-by-track e darò indicazioni disordinate, a ca*#o 😀
Tradotto…
…passiamo dal mid tempo accelerato, cori German Melodic ed urgenza urbana di ‘We Bow To None’ ad influenze Helloween e Dokken (qualora fossero nati in Deutschland) di ‘Walls Come Down’…

dal giro di chitarra Classic Hard Rock (nell’ante bridge) e da un chorus invero un po’ lagnoso di ‘Unite And Divide’..fino alla buona ‘No More Fear’: Pink Cream 69 imbevuti di Stryper, svisata Southern al timing 1’16”, chorus (stavolta) meno lagnoso ma comunque scontato (come detto: difetto/pregio dei tedeschi, coerenti, ma difficilmente sorprendenti)..
Man Of Sorrow’: semiballad grintosa con ‘uouououo’ Damn Yankees-style
…e poi ‘Vagrant Of The Night’, con una intro parente stretta di ‘Alone Again’/Dokken, forse il brano migliore e più ispirato..
…e ancora ‘Bloodsucker’, un po’ Accept, Eclipse, ‘Uncle Tom’s Cabin’/Warrant (nel bridge), tutto però marchiato Pink Cream 69..
…e infine ‘The Other Man’, palese base Southern (d’altronde quell’altra era ‘Simple Man’/Lynyrd Skynyrd).

IN CONCLUSIONE

Esattamente come per i Phantom V (qui la recensione) le nostre orecchie si trovano di fronte ad un pakketto di brani che potremmo intonare prima ancora di averle ascoltate…

niente mirabilie, solo un ottimo ricostituente Melodic Hard Rock teutonico…

se coerenza fa rima con onestà e capacità, a me sta bene!

© 2017, Marco ‘Rokko’ Ardemagni. All rights reserved.

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