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10 Ottobre 2017 9 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni
genere: Hard Rock / Street Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music
Tracklist:
01. It’s All The Same To Me
02. Speed
03. A Drop Of Bleach
04. Sticky Fingers
05. Christine
06. Baby Gotta Fever
07. Kill It Or Die
08. Don’t Bring A Knife To A Gunfight
09. The Flood’s The Fault Of The Rain
10. The Devil Made Me Do It
11. The Missing Peace
12. Gave It All Away
Formazione:
Philip Lewis – Vocals
Tracii Guns – Guitars
Johnny Martin – Bass
Michael Grant – Guitar
Shane Fitzgibbon - Drums
Contatti:
I miei occhi bruciano ancora della performance che questi ragazzi terribili hanno sciorinato all’ultimo Frontiers Rock Festival… a dispetto delle loro primavere sono ancora Lo Street fatto persona!!
Ora tornano fra noi! Innanzitutto con una copertina (ormai sapete che le cover sono la mia passione…) Degna del loro nome, vediamo la ciccia.
Se vi aspettavate una partenza a razzo, toglietevi casco e scafandro.. ’It’s All The Same To Me’ si apre con il classico esercizio che ogni novello batterista conosce bene e che introduce un bel pezzo stop&go figlio illegittimo di ‘Cocked&Loaded’ e di ‘Hollywood Vampires’… adesso sì, recuperate casco e scafandro perché ‘Speed’ tira a dovere (e come potrebbe essere diversamente con questo titolo): sottolineature vocali in background alà Motley Crue, coro alà Vain, base Judas Priest… ottimo e abbondante!
‘Drop Of A Bleach’ incede come un mix incestuoso tra ‘Long Time Dead/’Vicious Circle e (soprattutto) ‘OK Let’s Roll/’Waking The Dead’… il chorus è vagamente melodico, ma la malattia pervade e pregiudica (giustamente, e fortunatamente) i nostri padiglioni auricolari..
Heavy guitars per ‘Sticky Fingers’ e un nonsoche di Savatage per una traccia che riesce a metter d’accordo Metal e Street… a me, piace…
Spiegatemi perché le bands giovani tendono a non saper più scrivere delle ballads decenti, già perché ‘Christine’ ha quel sapore piacevolmente sdolcinato, ma senza esserlo davvero, tipico degli 80’s..
‘Baby Gotta Fever’ riavvia lo Street engine anche se con meno convinzione..
‘Kill It Or Die’ ha un bel basso pulsante che tratteggia un pezzo non L.A. Guns, ma molto British Classic Rock… parebbe strano, ma esperimento riuscito!
Street e Melodia si incontrano perfettamente in ‘Don’t Bring A Knife To A Gunfight’ dove la 1° parte del chorus è Street e la 2° è Melodic..
Che gli L.A Guns potessero sbandare sul Metal, OK..ma addirittura nel Southern?! eppure il giro introduttivo di ‘The Flood’s The Fault Of The Rain’ quello è! Una semi ballad che nel suo climax può ricordare (e non poco) ‘The House Of The Rising Sun’/The Animals..
‘The Devil Made Me Do It’ mi fa godere alla grande: una bella strofa cattiva e un chorus da street gang newyorkese che avrei visto bene pure con gli Anthrax come interpreti… alzate ‘sto volume, CA**O!
Intimismo (iniziale) allo stato puro per ‘The Missing Peace’ che esplode in magniloquenza e drammaticità (sempre entro canoni Hard Rock, intendiamoci), ribadendo come Phil & Tracii sanno quando e come dosare carta vetro e velluto..
La finale ‘Gave It All Away’ è una power ballad disperata e piuttosto Metallica inspired..
IN CONCLUSIONE
Questi sono gli L.A. Guns 2017 version… maturi, assennati (forse), variegati… certamente non più solo brutti, sporchi e cattivi… qui c’è di più… se questo di più per voi è interessante avete tra le vostre manine appiccicose un ottimo prodotto, se invece fate del grufolare tra la polvere l’unica vostra ragione di vita potreste avere qualche difficoltà in più..
Io non riesco a staccarmi il dischetto dalle mani… quindi? 🙂
© 2017, Marco ‘Rokko’ Ardemagni. All rights reserved.
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